Il governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, non nasconde le difficoltà del momento, soprattutto sul fronte dell'inflazione. Intervenendo al 24simo European Banking Congress a Francoforte, il numero uno dell'Eurotower dichiara: “Gli andamenti positivi registrati nell’area dell’euro nella sfera finanziaria non si sono trasferiti appieno in quella economica. La situazione dell'inflazione nell'Eurozona è diventata sempre più difficile”. Spiega il governatore: “Se nel novembre scorso l'inflazione si attestava allo 0,9%, quantomeno ci si aspettava che risalisse oltre l'1%. Invece non è accaduto e l'ultima lettura ci parla di prezzi al +0,4%”. La Banca Centrale Europea, assicura, userà tutti gli strumenti a sua disposizione per riportare il tasso di inflazione verso il 2 per cento. Non solo: Draghi ha anche spiegato che il board è pronto “ad aumentare la pressione e ad ampliare ancora di più i canali di intervento, modificando di conseguenza le dimensioni, il percorso e la composizione dei suoi acquisti”. La Bce è quindi pronta a “cambiare mix, volume e ritmo degli acquisti” di titoli. Secondo Draghi “è improbabile un forte rimbalzo economico nei prossimi mesi”. In questo contesto, “l’andamento dell’inflazione nell’Eurozona è diventato sempre più problematico”, ammette. Per il governatore, ci sono “tutta una serie di politiche” oltre a quella monetaria, ad esempio sul fronte fiscale e strutturale, “che possono riuscire a riportare la crescita e l’inflazione su un percorso più solido, e tutti noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità in merito”. (Red – 23 nov)
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