Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Media malati
di politicismo

Media malati <br> di politicismo

di Paolo Pagliaro

(23 marzo 2016) Si chiama politicismo, ed è una malattia che consiste nell’osservare la realtà con gli occhi della politica , adottandone le categorie, i temi salienti e il modo di affrontarli. Ne soffrono i giornali e più in generale i media e ne soffrono soprattutto in Italia, come dimostra un ricerca effettuata all’Università di Torino e pubblicata dal Mulino in un saggio – “I media e le politiche” - a cura di Luigi Bobbio e Franca Roncarolo.
E’ un’indagine pionieristica sul modo con cui i giornali raccontano le scelte pubbliche che riguardano la vita dei cittadini. Sono stati esaminati migliaia di articoli riguardanti tre argomenti di cui negli ultimi anni si è discusso molto: mercato del lavoro, cittadinanza agli stranieri ed energie rinnovabili.
La conclusione è che all’informazione interessano soprattutto l’elemento del conflitto, le posizioni ideologiche nette e fortemente contrapposte, la divergenza rispetto alla routine. Molto meno interessa il merito dei provvedimenti.
E’ ben vero che spesso le leggi, soprattutto quelle più importanti, contengono migliaia di disposizioni diverse e disomogenee, scritte in un gergo contorto e quindi difficili da comunicare. Ma proprio per questo sarebbe vitale un buon livello di divulgazione sugli arcani delle politiche. Far capire cosa c’è in gioco, quali sono le ipotesi sulla base delle quali si prendono le decisioni, quali effetti producono nel corso del tempo. Questa funzione divulgativa – come dimostra la ricerca - è molto carente, soprattutto in Italia, con l’eccezione, tra i grandi giornali, del Sole 24 Ore. Oltre a una maggiore attenzione ai contenuti rispetto agli schieramenti, c’è dell’altro che i ricercatori chiedono al sistema dei media: di raccontarci come è andata a finire, a cosa sono servite le leggi che tanto ci hanno appassionato quando si trattava di approvarle e di cui poi non abbiamo più sentito parlare.

(© 9Colonne - citare la fonte)