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direttore Paolo Pagliaro

SCOMPENSO CARDIACO PER 1 MILIONE DI ITALIANI

SCOMPENSO CARDIACO  PER 1 MILIONE DI ITALIANI

Lo scompenso cardiaco è una condizione invalidante e potenzialmente fatale, che oggi è arrivata a colpire oltre un milione di persone in Italia. Con lo scompenso cardiaco il cuore, indebolito e troppo rigido, non riesce a pompare sangue nella quantità adeguata a soddisfare i fabbisogni dell’organismo. Ne consegue il danneggiamento dei principali organi, tanto che oggi la metà dei pazienti con scompenso cardiaco muore entro 5 anni dalla diagnosi. A questi numeri già allarmanti di per sé si aggiunge che lo scompenso cardiaco è la causa di 500 ricoveri ogni giorno per un totale di 165.000 all’anno, con una durata media di degenza che supera i 10 giorni con un totale di 1.650.000 giornate di ricovero all’anno. Dati al centro dello svolgimento in Italia, da domenica 1 all’8 maggio, delle Giornate europee dello scompenso cardiaco. All’iniziativa - coordinata dell’AUSL di Piacenza - aderiscono 41 Centri cardiologici in tutta Italia, dove, grazie alla partecipazione attiva di clinici, fisioterapisti, infermieri, psicologi, dietologi e altro personale sanitario, pazienti, volontari e istituzioni, verranno promossi open day, incontri educazionali e attività di sensibilizzazione.

L’INIZIATIVA L’iniziativa – raggiungibile su Fb all’indirizzo www.facebook.com/scompensocardiaco - si inserisce nell’European Heart Failure Awareness Days, campagna europea di sensibilizzazione e informazione promossa dal 2010 dalla Heart Failure Association (HFA) della Società Europea di Cardiologia (European Society of Cardiology - ESC). Tra i primi campanelli d’allarme si può avvertire un senso di stanchezza e debolezza, unito a difficoltà di respiro e mancanza di fiato, anche dopo un leggero sforzo fisico. Nelle sue fasi più avanzate, questo affaticamento e difficoltà di respirazione si possono accusare anche con semplici attività, come vestirsi o camminare in casa, fino a disturbare il riposo notturno, per cui il paziente sente la necessità di alzarsi dal letto per cercare di respirare meglio. Prima raccomandazione rivolta alla popolazione generale è la prevenzione dei fattori di rischio cardiovascolare, quali obesità, ipertensione, sedentarietà, dislipidemia. "A soffrire di scompenso cardiaco in Italia sono circa un milione di persone e si stima che la sua prevalenza nella popolazione cresca in maniera esponenziale con l’età: meno dell’1% sino a 60 anni, il 2% tra i 60 e i 70 anni, il 5% tra i 70 e gli 80, attestandosi a oltre il 10% dopo gli 80 anni – afferma Luca Baldino, direttore generale della AUSL di Piacenza – l’ospedalizzazione di questa tipologia di pazienti assorbe circa il 70% dei costi globalmente sostenuti per la malattia. I ricoveri per scompenso sono aumentati di circa il 50% negli ultimi dieci anni e attualmente il DRG 121 è il secondo per numero di ricoveri e il primo per numero di giorni di degenza. La riospedalizzazione è di circa il 20% a trenta giorni e del 50% a sei mesi. In termini economici, in Italia i costi per i soli ricoveri ospedalieri in acuzie ammontano a quasi 550 milioni di euro l’anno, pari al 2% del valore complessivo dei ricoveri e allo 0,5% della spesa sanitaria complessiva". (29 apr  - red)

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