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direttore Paolo Pagliaro

Unioni civili
boicottaggio illegale

Unioni civili <br> boicottaggio illegale

di Paolo Pagliaro

(16 maggio 2016) Giovanni Malanchini, sindaco di Spirano e coordinatore dei sindaci leghisti della provincia di Bergamo, è stato il primo ad aderire all’appello del suo leader Salvini per il boicottaggio delle unioni civili. Annunciando l’intenzione di disobbedire alla nuova legge e invitando i suoi colleghi a fare altrettanto, Malanchini non si è nascosto che il gesto potrebbe avere conseguenze molto serie, perché quando un sindaco non obbedisce alla legge, il Prefetto in teoria deve commissariare il Comune. Ma se 60 sindaci si ribellano – ha aggiunto - “non credo che il Prefetto abbia la forza di commissariarli tutti”.

In realtà i cittadini che intendono certificare la loro unione e ne sono impediti dal sindaco, prima di sollecitare lo scioglimento del comune hanno altri strumenti per far valere il loro diritto.

Possono rivolgersi ai carabinieri invocando l’applicazione dell’articolo 328 del codice penale che prevede “la reclusione da sei mesi a due anni per il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio”.

Ma possono anche appellarsi al decreto presidenziale 396 del 2000 che prevede la responsabilità civile e penale dei funzionari che non rispettano la legge in materia di stato civile. Occorre tener presente che per la celebrazione delle unioni civili il sindaco può delegare le proprie funzioni agli assessori, ai consiglieri comunali o a qualsiasi cittadino che abbia diritto di voto. Se non delega nessuno e nessuno si fa delegare, allora il sindaco decade, il Comune viene sciolto e subentra un commissario.

Va ricordato infine che la legge Cirinnà non prevede l’obiezione di coscienza come invece avviene per altre leggi, come quella sull’aborto.

(© 9Colonne - citare la fonte)