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Giornata Lucani nel Mondo, aperto Museo dell’emigrazione

Giornata Lucani nel Mondo, aperto Museo dell’emigrazione

Il Museo dell’emigrazione lucana ha aperto ufficialmente le porte al pubblico domenica 22 maggio. Ha fatto da cornice la celebrazione della “Giornata dei lucani nel mondo”, una manifestazione che si è svolta nello splendido palcoscenico del castello di Lagopesole (Potenza), dimora di Federico II di Svevia, luogo scelto per ospitare le sale dell'esposizione multimediale che la Regione Basilicata, attraverso il Centro Lucani nel Mondo “Nino Calice” ha voluto realizzare.

UNO SPAZIO ESPOSITIVO SUL TEMA DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA Uno spazio espositivo sul tema dell’emigrazione italiana, soprattutto lucana, con particolare riguardo al tema del viaggio a partire dal periodo dell’Unità d’Italia sino alla metà del ventesimo secolo. Il visitatore è guidato nel percorso attraverso un allestimento che consente, tramite fedeli riproduzioni di ambienti e luoghi, di rivivere il viaggio e l’emozione dello stesso con l’ausilio di strumenti multimediali, installazioni interattive ed arti visive.

QUATTRO SALE ALLESTITE. Quattro le sale allestite. Nella prima, “La Regione Basilicata”, l’ospite è accolto da un ‘carretto’, oggetto che porta con sé la memoria del 1902, anno del viaggio del primo ministro Zanardelli in Basilicata. Qui è stato pensato un excursus storico sulla situazione della regione all’epoca delle grandi migrazioni. Nella seconda sala, “Il mondo nuovo”, protagonisti sono pannelli espositivi con raffigurazioni dal mondo intero: Londra, Parigi, New York e Pechino, mescolate a manifesti d’epoca. Presente anche il Globo terrestre che riporta quelle traiettorie migratorie che dalla Basilicata si dipanano a raggiera verso nuovi stati e continenti e la ‘macchina del Mondo nuovo’, vecchio strumento ottico, ricostruito, che permetteva la visione di realtà planetarie all’epoca ritenute fantastiche. Nella stessa sala la ricostruzione di un vagone d’epoca. Il treno era il mezzo con il quale molti emigranti, dal Sud, riuscirono a raggiungere l’Europa o i grandi porti italiani per poi imbarcarsi verso le Americhe. Sul fondo del treno sono proiettati filmati di approfondimento in loop, che descrivono la partenza degli emigranti.
Nella terza sala intitolata “La bussola del viaggio” lo spettatore attraverso proiezioni a parete si immerge nelle atmosfere del viaggio in nave: l’arrivo al porto di New York, scene di naufragio e la cabina/dormitorio. L’ultima sala è la “Ellis Island”. Dopo il viaggio il visitatore ripercorre un passaggio obbligato, dove i tubolari che simulano i divisori del centro di Ellis Island lo indirizzano lungo la parete d’esposizione sul tema dell’arrivo. Al termine del passaggio sono posizionati tre schermi touch screen in cui delle applicazioni riproducono quei test che gli americani facevano agli emigrati per consentire l’accesso al paese.

STORIE E ICONE Passata la ‘frontiera’ una catasta di valigie diviene installazione per raccontare alcune storie particolari di figure emblematiche quali: Felicia Muscio, Charles Paterno, Antonio (Anthony) Cilibrizzi, Rosita Melo, Leonard Coviello, Joseph Stella, Nicola Santo, Beniamino Benvenuto, Francesco Miglionico, Garibaldi Lapolla, Pietro Cristiano, Francesco Farenga, Filomena Iacovino, Rocco Anthony Petrone, Jhonny Rocco Barbalinardo Lombardi. “Persone che hanno lasciato la nostra regione con un bagaglio di poche cose diventate reliquie da custodire gelosamente e di cui ora – ha detto Luigi Scaglione, coordinatore tecnico - scientifico del Centro ‘Nino Calice’ - è venuto il tempo di raccoglierne le testimonianze e di lasciarle come monito a futura memoria”.

(red - 23 mag)

 

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