Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

A Roma tornano le acrobazie de
Les 7 Doigts

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

A Roma tornano le  acrobazie de <br> Les 7 Doigts

TORNANO AL ROMAEUROPA FESTIVAL LE  ACROBAZIE DE LES 7 DOIGTS

Dopo aver conquistato il pubblico romano con il loro Cuisine & Confessions, presentato durante la passata edizione del Romaeuropa Festival, la compagnia quebecchese Les 7 Doigts, torna dal 27 al 30 ottobre all’Auditorium Conciliazione con Traces: nuova poetica avventura tra danza, musica, acrobazia, street art e  linguaggi urbani, dedicata ad un pubblico di tutte le età. Presentato più di 1700 volte in 25 paesi e in 200 città di tutto il mondo, premiato con numerosi riconoscimenti internazionali, Traces è ambientato in un rifugio di fortuna all’esterno del quale sta per consumarsi un’imminente catastrofe. “Le uscite di sicurezza sono ovunque, perché qualcosa di terribile potrebbe accadere” annunciano Les 7 doigts all’inizio dello spettacolo ed è subito chiaro che il loro Traces è una visionaria via di fuga dalle ansie e dalle tensioni della nostra epoca. E infatti, l’unico modo per reagire alla catastrofe è rischiare, vivere la vita in pienezza anche quando ogni speranza sembra persa. Intrecciando danza e circo alle loro esperienze personali, i giovani protagonisti sfidano la gravità in acrobazie esplosive in cui si innestano elementi della urban culture come lo skateboarding ed il baseball. “Nei nostri spettacoli, abbiamo deciso di mettere sempre in risalto l’essere umano. Vogliamo che gli spettatori s’identifichino in noi e che ci riconoscano come simili: uomini con un nome e un cognome, un particolare timbro della voce, delle particolari forze e altrettante debolezze. Vogliamo che gli spettatori si sentano vicini a chi è in scena, che si preoccupino per i rischi che ognuno di noi corre, che si emozionino con noi. Traces è l’apice di questo tentativo di umanizzazione. Durante tutto il corso dello spettacolo, infatti, gli artisti condividono con il pubblico dettagli intimi delle proprie vite: la loro provenienza, il loro carattere, alcuni aneddoti che caratterizzano il loro percorso” spiega la compagnia. Così le discipline circensi scoprono nuovi territori di indagine e nuove poetiche: “Questo circo contemporaneo si libera dei costumi, delle musiche e dei numeri che definivano il circo tradizionale, per trovare proficue fusioni con la danza e con il teatro. Certo, questi elementi non definiscono in modo esaustivo il ‘nuovo circo’. In fondo ogni definizione finirebbe per limitare la libertà che caratterizza l’essere contemporaneo di un linguaggio artistico”. Una poetica che si rispecchia perfettamente nel nome della compagnia “In francese esiste un’espressione che definisce l’agire di un gruppo d’individui che insieme formano un’individualità unica come fossero cinque dita di una stessa mano: ‘les cinques doigts de la main’, appunto. Poiché i membri fondatori di questo gruppo, come dicevo, sono sette abbiamo deciso di chiamarci ‘Les 7 doigts de la main’. Può sembrare una strana definizione ma la trovavamo appropriata, bizzarra e  divertente»”. (red)

A NOVARA LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO

Attesa per l’arrivo al Teatro Coccia di Novara della compagnia Les Ballets Trockadero de Monte Carlo in programma sabato 22 ottobre alle 21 e domenica 23 ottobre alle 16, evento di punta della stagione del teatro novarese. Fondati nel 1974 da un gruppo di appassionati di danza che si divertivano a mettere in scena in modo scherzoso il balletto classico tradizionale presentandolo in parodia e en travesti, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo presentano i loro primi spettacoli Off-Off-Broadway a tarda sera. Ben presto, i Trocks, come vengono affettuosamente chiamati, si sono guadagnati un’ottima recensione di Arlene Croce sul New Yorker; questa, insieme alle successive entusiastiche critiche sul New York Times e sul The Village Voice, permise loro di conquistare il consenso del pubblico e della critica. La Compagnia è formata da ballerini (uomini) professionisti che si esibiscono nel vasto repertorio di balletto e di danza moderna, nel pieno rispetto delle regole canoniche del balletto classico tradizionale. L’aspetto comico nei loro spettacoli viene raggiunto esagerando le manie, gli incidenti ed esasperando le caratteristiche tipiche della danza rigorosa. Vedere degli uomini danzare in tutti i ruoli possibili - con i loro corpi pesanti che delicatamente si bilanciano sulle punte come cigni, silfidi, spiritelli acquatici, romantiche principesse, angosciate donne Vittoriane, ecc. - valorizza lo spirito della danza come forma d’arte, deliziando e divertendo sia il pubblico più esperto che meno preparato. I Trocks, diretti da Tory Dobrin, presentano alcune delle loro più celebri coreografie, un programma spassoso, sarcastico e irriverente capace di divertire ogni tipo di pubblico. Si inizia con un pezzo cult del loro repertorio: il secondo atto de Il Lago dei cigni, il celebre “atto bianco” di Lev Ivanov con le ballerine in candidi tutù, che si trasforma, nell’interpretazione dei Trocks, in una fantasmagoria assolutamente esilarante. Dopo un Pas de deux a sorpresa, i Trocks propongono un altro brano del loro repertorio, Go For Barocco, erede stilistico del "Middle-Blue-Verging-On-Black-and-White Period" di Balanchine, questo balletto è un esempio della finezza e della delineazione “coreosinfonica” della danza neo (neo) neo-neo classica, definito un orologio da polso del tempo di Balanchine. Lo spettacolo si chiude con dei veri e propri fuochi d’artificio tecnici che sfruttano le possibilità virtuosistiche della danza classica accademica grazie alla parodia del divertissement di Paquita, balletto francese dalla trama rocambolesca ripreso in versione imperiale in Russia da Marius Petipa. Sono questi titoli perfetti e accattivanti per parodiare la grandeur d’antan del balletto classico e soprattutto i vezzi e le manie delle sue “prime ballerine assolute”, i cui nomi russi spiritosamente storpiati riecheggiano nei soprannomi d’arte dei Trockadero. (red)

A ROMA “MADEINTERRANEO”  DI E CON ANDREA DI PALMA

In scena al Teatro Studio Uno di Roma (via Carlo della Rocca, 6) dal 27 al 30 ottobre “Madeinterraneo” spettacolo di narrazione scritto ed interpretato da Andrea Di Palma,che partendo dalla domanda “cosa ci rende mediterranei?” si interroga sulla storia del nostro mare, da millenni simbolo di storia, filosofia e cultura, oggi crocevia di guerre e migrazioni drammatiche tra intolleranze, orrori, speranze e contraddizioni. La storia del Mediterraneo è scritta tra le sue onde che raccontano di viaggi millenari e contemporanei, di uomini e animali marini, alla ricerca di nuove terre, nuove certezze e nuova vita: chiunque abbia avuto la necessità, la voglia o la curiosità di cambiare ha dovuto fare i conti col Mediterraneo, per poter e dover cercare qualcosa di nuovo, migliore, diverso, non solo all’arrivo, ma nel viaggio stesso. Andrea Di Palma, accompagnato dalle musiche di Giacomo Gatto e Francesco Cellitti, con il contributo drammaturgico di Federica Ponza, narra di molteplici tradizioni e storie di questo mare in un unico testo: di Enea e degli scafisti moderni. Di Marco Polo e di tartarughe. Di muri che sorgono e di umanità che si perde, proprio in quel mare dove la civiltà moderna è nata. Uno spettacolo che vuole interrogare la coscienza partendo da un presupposto fondamentale: le migrazioni moderne, che partono alla volta dell’ Europa che ragiona sul come (e sul se) accogliere i viaggiatori, non dovrebbero stupirci. Perché il Mediterraneo è sempre stato solcato da rotte, che lo hanno reso mare profondamente mutevole nonostante la sua conformazione geografica, mescolando vissuti e prospettive. (red)

A MILANO VANNO “IN SCENA” I PROTAGONISTI DELLA POLITICA

 “La politica di Bettino Craxi” protagonista in teatro.  Al Teatro Carcano di Milano (corso di Porta Romana, 63) lunedì 24 ottobre alle 20.30 si “processa” la storia con il primo degli appuntamenti del format “Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia® Colpevole o Innocente?” a cura di Elisa Greco. Protagonista del primo appuntamento Bettino Craxi che, con la sua politica, sarà al centro del dibattimento processuale che vedrà sulla scena dialogare, a braccio, magistrati, avvocati e personalità della vita civile in un confronto di tesi contrapposte tra accusa e difesa con il pubblico che sarà chiamato ad emettere il giudizio. “Si confronteranno, da un lato, passione e sentimenti di chi ha vissuto queste vicende in prima persona - commenta l’autrice Elisa Greco - e dall'altro lato, la rilettura disincantata della rivisitazione storica di chi all’epoca era molto giovane”. Quali saranno capi d’accusa? A rendere pubblici i capi d’accusa sarà il Presiedente della Corte Giudicante, il magistrato Fabio Roia, Presidente di Sezione Tribunale di Milano, mentre a sostenere l’accusa sarà il Pubblico Ministero Ciro Cascone, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano Saliranno sul banco dei testimoni per l’accusa i giornalisti Piero Colaprico e Maxia Zandonai.  In contraddittorio interverrà l’Onorevole e storico braccio destro del leader socialista Claudio Martelli, nel ruolo di avvocato difensore, insieme ai suoi testimoni Bobo Craxi, Melania Rizzoli, Annalisa Chirico.  A rivestire i panni del protagonista Bettino Craxi, l’Onorevole e storico Andrea Romano. Il pubblico in sala sarà la giuria popolare e, al termine del dibattimento, proclamerà il suo verdetto: colpevole o innocente?. (red)

SILVIO ORLANDO PORTA IN SCENA “LACCI” DI DOMENICO STARNONE

Dopo il grande successo di La scuola, riportato in scena, a un trentennio dall’esordio, due anni fa e tuttora in tournée, Silvio Orlando torna alla scrittura di Domenico Starnone e penetra da un’altra porta le crepe e le fragilità del mondo in cui viviamo, questa volta attraverso il sistema della famiglia, dove cova ogni giorno la minaccia di crollo per un cosmo ben più grande di quello racchiuso tra le mura di casa. E’ lui il protagonista di “Lacci”: tratto dall'omonimo romanzo edito da Einaudi. Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto magistrale di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera. A dirigere una compagnia composta, oltre che dal capocomico Silvio Orlando, da Roberto Nobile, Sergio Romano, Maria Laura Rondanini e da Vanessa Scalera, sarà Armando Pugliese. Lo spettacolo, dopo una serie di tappe di rodaggio che inizieranno il 13 novembre al Teatro Civico di Tortona (Alessandria), arriverà al Teatro Bellini di Napoli il 6-11 dicembre, al Teatro Franco Parenti di Milano il 13-18 dicembre e il 25 gennaio- 12 febbraio al Teatro Eliseo di Roma. (red)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)