Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Quanto costano
i terremoti

Quanto costano <br> i terremoti

di Paolo Pagliaro

(1 novembre 2016) Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e l’ufficio studi della Camera hanno analizzato l’impatto economico, sui conti dello Stato, dei sette peggiori terremoti avvenuti in Italia dal 1968 al 2012 . L’esperienza dice che c’è stato un continuo ricalcolo delle spese e dei danni con una costante produzione di norme per rifinanziare le attività di ricostruzione. E tuttavia qualche somma si può tirare.

Si parte dal terremoto del 1968 nella Valle del Belice, in Sicilia. Magnitudo 6,1, circa 400 vittime e 70mila sfollati. Da quell’anno e per i successivi quaranta sono stati prodotti 27 tra decreti legge e norme tradizionali, con stanziamenti destinati a pesare fino al 2018 per un totale di 2,2 miliardi nominali, che corrispondono a oltre 9 miliardi odierni. Per il terremoto del 1976 in Friuli Venezia Giulia, che causò 990 vittime e 45mila senza tetto, sono state prodotte nove norme che hanno richiesto uno stanziamento pari a 18 miliardi.

Si passa poi al 1980, quando nell’ Irpinia scossa da 6,9 gradi Richter, morirono 2.735 persone. I fondi predisposti dalle 33 leggi prodotte coprono il periodo 1980-2023 e corrispondono a 52 miliardi.

Di oltre 13 miliardi è invece il costo dei 42 decreti emanati dopo il 1997 quando un terremoto provocò 13 morti nelle Marche e in Umbria. Nel 2002 tra Molise e Puglia si contarono 30 vittime, e la somma stanziata fu di circa 1 miliardo e mezzo. Sui due sismi più recenti – l’Aquila nel 2009 con 309 morti e l’Emilia nel 2012 dove i morti furono 27 – ci sono ancora delle stime approssimative: ma nel complesso si sono contabilizzati altri 26 miliardi di stanziamenti pubblici.

Ha dunque un fondamento l’attesa che la Ue autorizzi uno scostamento di bilancio rispetto ai parametri concordati con la Commissione.

(© 9Colonne - citare la fonte)