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BREXIT, DA OGGI IL VIA AL NEGOZIATO UE

Il Governo britannico annuncerà oggi l’attivazione dell’articolo 50 del Trattato dell’Unione europea. L’annuncio equivale alla richiesta formale di uscita del Paese dall’Ue. A partire da oggi Regno Unito e Unione europea avranno due anni per negoziare l’accordo sulle modalità con cui avverrà la separazione. Altro capitolo centrale: il futuro delle relazioni commerciali tra i due blocchi. Ma che cosa recita l’articolo 50 del Trattato dell’Unione europea? Definisce il processo attraverso il quale un Paese membro esce dall’Ue. La separazione dal progetto comunitario è un atto volontario da parte di un singolo Stato e deve svolgersi in linea con i principi democratici attivi nel Paese. Una volta attivato, l’articolo 50 apre a un periodo di minimo due anni di negoziati. Se l’obiettivo di entrambe le parti è arrivare a un accordo, esiste anche l’ipotesi che questo non venga raggiunto.

LA RELAZIONE FUTURA Unione europea e Regno Unito dovranno quindi stilare un accordo sulle modalità con le quali Londra uscirà dal blocco comunitario “tenendo in adeguata considerazione la struttura delle relazioni future con il resto dell’Ue”. La relazione futura tra Unione europea e Londra, infatti, sarà al centro di ulteriori negoziati, la cui durata potrebbe essere superiore ai due anni, per un altro accordo. La scadenza dei due anni di tempo è applicata soltanto nel caso in cui tra le due parti non ci sia l’ombra di un accordo, mentre può essere estesa nel caso in cui i negoziati pur procedendo abbiano bisogno di altro tempo. Nel caso in cui si arrivi a una posizione comune, prima di entrare in vigore il testo dell’accordo sulle modalità di separazione di Londra dall’Ue dovrà essere prima ratificato dal Regno Unito e poi approvato dal Parlamento Ue e da almeno 20 dei 27 Paesi dell’Ue. L’accordo relativo al futuro delle relazioni tra Regno Unito e Unione europea, invece, ha bisogno dell’unanimità dei Paesi membri dell’Ue per essere approvato.

L’ACCORDO DI SEPARAZIONE L’accordo di separazione tra Regno Unito e Ue definisce le seguenti aree: I diritti dei cittadini comunitari residenti nel Regno Unito, i diritti dei cittadini britannici residenti in altri Paesi Ue, gli impegni economici britannici assunti in quanto Stato membro, la gestione delle questioni di frontiera (soprattutto tra Regno Unito e Irlanda), la sede delle agenzie Ue, impegni internazionali assunti dal Regno Unito in quanto Stato membro dell'Ue (Come ad esempio l'accordo sul clima di Parigi). L'accordo sul futuro delle relazioni tra Londra e Unione europea dovrebbe delineare l'insieme di condizioni attraverso le quali le due parti si impegnano a cooperare su un'ampia serie di temi: dalla difesa alla lotta contro il terrorismo, dalla tutela dell'ambiente alla ricerca e istruzione. Un punto centrale dei negoziati è quello relativo al futuro delle relazioni commerciali e in modo particolare se e come il Regno Unito manterrà il diritto di accesso al mercato unico Ue o meno. Il testo potrebbe considerare l'applicazione di possibili tariffe e dazi al commercio, ma anche gli standard dei prodotti esportati verso l'Ue e in che modo risolvere potenziali dispute commerciali tra i due blocchi.

I NEGOZIATI Dal momento che Londra ha richiesto l'attivazione dell'articolo 50 spetterà ora al Consiglio Ue, che rappresenta i Governi degli altri 27 Stati membri, definire le regole di base dei negoziati. I negoziati saranno poi condotti dalla parte Ue dall'ex commissario Michael Barnier, nominato capo negoziatore. Barnier agirà comunque nel rispetto del mandato e delle linee guida date dai governi nazionali. L'avvio ufficiale dei negoziati potrebbe essere annunciato anche tra poche settimane. Barnier ha già presentato davanti al Parlamento Ue quali sono i principi di base a guidare i negoziati: le quattro libertà associate al mercato unico sono indivisibili; ogni tipo di accordo di transizione deve essere di durata limitata, l'appartenenza all'Ue deve garantire esclusività ed essere vantaggiosa per i suoi membri, ogni nuovo tipo di relazione futura deve essere stabilita attraverso un negoziato giusto e rispettoso delle regole del gioco, l'equilibrio tra diritti e doveri già applicato ad altri Paesi non Ue deve essere tenuto in considerazione anche nei negoziati con Londra, nei confronti della quale è anche auspicabile raggiungere un adeguato livello di cooperazione nella difesa e sicurezza.

L’ACCORDO Nel caso in cui giunti alla scadenza dei due anni i negoziati dovessero ancora essere lontani dal raggiungimento di un accordo e non si procedesse all'estensione dei tempi per raggiungerlo, Londra dovrebbe lasciare l'Ue in modo automatico e le relazioni commerciali tra i due blocchi verrebbero regolate attraverso l'Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO). Senza il consenso del Parlamento Ue nessun accordo per la separazione di un Paese dall'Unione europea può entrare in vigore. Gli eurodeputati approveranno nelle prossime settimane la risoluzione con la quale delineeranno i principi fondamentali da rispettare durante i negoziati. A coordinare il lavoro del Parlamento è stato nominato il deputato belga liberale Guy Verhofstadt, che potrà contare sull'aiuto delle commissioni parlamentari. I deputati potranno comunque influenzare i negoziati adottando specifiche risoluzioni nelle quali sarà espressa la posizione del Parlamento Ue. (28 mar - Com)

 

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