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IL BIOTESTAMENTO ARRIVA IN SENATO

IL BIOTESTAMENTO ARRIVA IN SENATO

Il presidente del Senato Pietro Grasso è stato di parola: la legge sul biotestamento approda oggi in aula a Palazzo Madama. La calendarizzazione del testo, già approvato dalla Camera dei deputati, era nell’aria ed era stata confermata anche stamattina dallo stesso Grasso al segretario dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, alla copresidente Mina Welby e al consigliere generale Carlo Troilo che lo avevano incontrato per consegnargli le oltre 27mila firme raccolte in calce all’appello di Dj Fabo per un’immediata approvazione senza modifiche di una legge di cui, ricordavano “solo l’Italia e l’Irlanda attualmente sono prive in tutto l’Occidente”: firme che si andavano a sommare alle oltre 121mila firme raccolte sotto la più generale proposta di legge popolare depositata nel settembre 2013, alle oltre 158mila sottoscrizioni dell’appello lanciato da Mina Welby, così come all’appello dei senatori a vita e a quello dei quasi 90 sindaci italiani e 2 presidenti di regione. Ed era così nell’aria che sempre stamattina il Senato stesso era stato teatro di una conferenza stampa organizzata dalla Lega Nord, cui ha preso parte anche Massimo Gandolfini, promotore del Family Day, che ha parlato di “legge ideologica, antiscientifica, che rischia di aumentare la mortalità, inemendabile”: un giudizio durissimo, che si fa anche politico:  "Alle prossime elezioni politiche ci ricorderemo chi ha votato questa legge e chi si è opposto, e il nostro apporto contro  il referendum costituzionale è stato stimato in 4 milioni di voti". Anche all’interno stesso della maggioranza continuano le divisioni, con Ap ferma nel non volere il testo così com’è: secondo Raffaello Vignali per esempio “iil testo della proposta di legge sul biotestamento è disastrosa. Fa prevalere l’opinione del paziente - aumentata dalle fake news pseudoscientifiche - sulla scienza e coscienza medica. Le decisioni su casi così delicati vanno lasciate al rapporto tra paziente, famiglia e medico”. Ma Luigi Zanda, capogruppo del Pd al Senato, è categorico: “Per noi adesso la priorità è il biotestamento”. 

(© 9Colonne - citare la fonte)