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ETRURIA, BOSCHI: NESSUN CONFLITTO DI INTERESSI

ETRURIA, BOSCHI: NESSUN CONFLITTO DI INTERESSI

“Nessun conflitto d'interessi, mi usano per coprire i veri scandali bancari": lo afferma in un’intervista a Repubblica, Maria Elena Boschi. “Ho incontrato più volte il presidente Vegas. La prima su mia richiesta, poco dopo la mia nomina a ministro, andai a trovarlo in Consob nel marzo 2014 per presentarmi, come capita con i rappresentanti delle istituzioni” afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. “In seguito – aggiunge -, l'ho visto altre volte su sua richiesta. Alcune volte ci siamo incontrati al ministero, una volta a casa sua a cena con molte altre persone”. Boschi fa poi riferimento ad un invito di Vegas inusuale: “Mi propose di vederci a casa sua alle 8 del mattino successivo con un sms del 29 maggio 2014”, “mi sembrò inusuale, visto che non avevamo un rapporto di confidenza, e gli dissi che avrei preferito vederci al ministero o alla Consob”. Sui contenuti dei loro incontri inoltre precisa: “Abbiamo parlato dell'attività di Consob e del programma di riforme del governo Renzi. Abbiamo quindi parlato delle difficoltà in generale del sistema bancario italiano, anche quelle di Banca Etruria. Mi sono limitata a rappresentare le preoccupazioni mie e del territorio aretino rispetto alla prospettiva di una aggregazione con la Popolare di Vicenza per il futuro del settore orafo. Come ha sottolineato lo stesso Vegas, non ho chiesto alcun intervento sulla possibile fusione, nessun interessamento a favore di Banca Etruria e tanto meno di mio padre. Nessuna pressione, nessuna interferenza. Ho fatto quello che normalmente fanno membri del governo e del Parlamento” e “parlando di banche, ho rappresentato a Vegas la possibilità che mio padre diventasse vicepresidente di Banca Etruria. Tutto qui. Sarebbe stato strano il contrario, visto il ruolo di Consob. Era una questione di trasparenza”. Quindi ribadisce: “Mai fatta alcuna pressione, di nessun tipo. Parlare del sistema bancario, compresa Banca Etruria, come successo con Vegas, Ghizzoni o altri esponenti delle istituzioni o del settore bancario non vuole dire certo fare pressioni”. E conclude: “Si usano il mio nome e la vicenda di Banca Etruria per non parlare dei veri scandali del sistema bancario italiano, delle lacune della vigilanza, delle responsabilità dei manager”. (15 dic - red)

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