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Trafficanti di droga e di esseri umani
a loro agio nella turbolenta Africa

Trafficanti di droga e di esseri umani <BR> a loro agio nella turbolenta Africa

di Piero Innocenti

Il Continente africano continua ad essere caratterizzato da sanguinose guerre, insurrezioni, colpi di stato in diversi Paesi con la conseguenza, tra le altre, che le instabilità politiche sommate a quelle sociali ed economiche, contribuiscono ad agevolare i traffici illeciti e su tutti quelli del traffico di droghe e di migranti.
Dopo il recente golpe dei militari in Niger e quelli degli ultimi due anni in Mali e Burkina Faso, alcuni giorni fa è toccato al Senegal ripiombato nel caos dopo l’arresto del leader dell’opposizione accusato di aver alimentato le proteste con uno sciopero della fame. Il Senegal considerato “..tra le nazioni più stabili dell’Africa occidentale (..) con incoraggianti prospettive economiche di crescita..” (in questo senso erano state le valutazioni dell’esperto italiano per la sicurezza accreditato a Dakar formulate nella reazione annuale della DCSA 2023), è dunque ancora un paese a rischio perché rientra, insieme ad altri paesi (Mali, Gambia, Guinea Bissau e Guinea Conakri), in una importante zona di transito della cocaina (la c.d. rotta del Sahel) verso i mercati europei.
È in Senegal che si è andato registrando nel tempo un maggiore coinvolgimento nel narcotraffico di cittadini europei, in buona parte di albanesi, francesi, turchi ma anche di italiani. È recente l’estradizione in Italia di un esponente della ‘ndrangheta ricercato per traffico internazionale di cocaina. Ci sono, poi, gruppi armati di natura indipendentista impegnati nella produzione e traffico di droga, tra cui quelli attivi nella regione del Casamance, territorio in cui il governo ha cercato di intensificare l’eradicazione delle piantagioni di cannabis (i sequestri sono, tuttavia, diminuiti passando dai 5.148kg del 2021 ai 4.878kg del 2022). È aumentato il consumo di droghe, anche sintetiche come il tramadol e il kush considerata erroneamente un’alternativa al consumo di cannabis. Ha destato un certo allarme il sequestro a Saly-Portudal, un piccolo centro a sud della capitale, di un laboratorio con 675kg di cocaina cloridrato ed altre sostanze chimiche utilizzate per il taglio e la raffinazione della droga. La Costa d’Avorio, considerato un paese “stabile politicamente”, riveste una importanza strategica per la criminalità nigeriana, ma anche per la mafia calabrese, sia per la cocaina in transito che per la marijuana destinata al mercato interno. I sequestri di stupefacenti effettuati nel 2022 danno conto di un impegno ancora insoddisfacente nel contrasto con 4,71g di eroina, 15ton di cannabis 2,2kg di metamfetamine e 2.062kg di cocaina (la maggior parte sequestrata in un’unica operazione in località San Pedro, sulla costa ovest del Paese).
I trafficanti di esseri umani sfruttano la persistente domanda di emigrare dei cittadini ivoriani che anche nel 2023, alla data del 7 agosto, rappresentano un numero particolarmente elevato (11.297) rispetto al totale (93.685) dei migranti soccorsi/sbarcati sulle nostre coste (anche dalla Guinea molti migranti nel 2023 - 11.319 - e dal Burkina Faso, 5.508). Terminato l’apartheid in Sudafrica si sono sviluppate “gang” autoctone approfittando dell’aumentato consumo di eroina e di metamfetamina che è diventata una delle droghe più consumate in tutto il paese. I sequestri di stupefacenti nel 2022 testimoniano un discreto impegno delle forze di polizia: oltre 22ton di cocaina (in buona parte destinata ai fiorenti mercati dell’Australia e della Nuova Zelanda dove un grammo costa ben 200 dollari), circa 21ton di eroina, 7ton di cannabis e ben 23 laboratori clandestini smantellati. Negli ultimi anni si sono insediati gruppi criminali stranieri tra cui i nigeriani dei Black Axe, bulgari e pakistani (questi ultimi impegnati anche nei rapimenti di persone, fenomeno in crescita negli ultimi anni nell’Africa meridionale).
Criminali nigeriani presenti anche in Kenya, paese attraversato dalla “rotta del sud” nel traffico di eroina prodotta in Afghanistan e trasportata nel porto di Monbasa e in quello di Dar es Salam in Tanzania paese di transito di marijuana e di cocaina verso la Somalia lungo le strade della costa keniota. Modesti, nel complesso, i dati sui sequestri di droghe risalenti al 2021 (ultimi dati disponibili) con appena 2,33kg di cocaina, 11,15kg di eroina e poco più di 4ton di cannabis. Il Continente africano instabile per le continue turbolenze che lo caratterizzano è diventato terreno di caccia della criminalità internazionale del narcotraffico e del contrabbando di migranti per gli ingenti guadagni che se ne ricavano.

(© 9Colonne - citare la fonte)