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GAZA, FAO: LA CARESTIA
ORMAI E’ ALLE PORTE

GAZA, FAO: LA CARESTIA <BR> ORMAI E’ ALLE PORTE

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) ha lanciato l’allarme sulla crisi alimentare in corso a Gaza. Secondo il nuovo rapporto pubblicato oggi dall’ Integrated Food Security Phase Classification (IPC), la carestia potrebbe colpire il nord della Striscia in qualunque momento tra oggi e maggio 2024. I numeri rilasciati oggi indicano che l’intera popolazione sta affrontando livelli altissimi di insicurezza alimentare. Rispetto alle ultime rilevazioni avvenute a dicembre 2023, il 79% della popolazione sta scivolando (in riferimento al periodo da metà febbraio a metà marzo) in “catastrofici livelli di fame” (fase 5 dell’IPC), e le stime arrivano al 92% se si considerano le proiezioni per il periodo da metà marzo a luglio. “Questa analisi aggiornata dell’IPC conferma ciò che tutti temevamo: un inasprimento e un rapido deterioramento della situazione della sicurezza alimentare a Gaza. Metà della popolazione si trova ad affrontare livelli catastrofici di insicurezza alimentare”, così la vicedirettrice generale della FAO Beth Bechdol. “Questo raggiunge il livello più alto mai registrato, diverso da qualsiasi cosa abbiamo mai visto prima. A dicembre, il precedente rapporto dell’IPC segnalava che la carestia era probabile. Se non verranno presi provvedimenti per cessare le ostilità e garantire un maggiore accesso umanitario, la carestia sarà da considerarsi imminente. Potrebbe già verificarsi. È necessario un accesso immediato per facilitare la fornitura di assistenza urgente e critica su larga scala”, ha aggiunto. Si è espresso sulla questione anche il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres. Questa mattina prima di intervenire alla riunione sul pericolo nucleare in corso al Consiglio di Sicurezza, l’alto funzionario si è ritagliato un momento per comunicare ai giornalisti che “la carestia a Gaza è imminente”.

Il commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, Philippe Lazzarini, ha postato su X un comunicato dopo che Israele gli ha negato l’accesso a Gaza. Il viaggio del commissario era indirizzato a “coordinare a migliorare la risposta umanitaria” nel territorio, che secondo Lazzarini sta affrontando livelli di “carestia provocata dall’uomo” senza precedenti. Si legge nel post: “Il giorno in cui escono nuovi dati sulla carestia, le autorità israeliane negano il mio ingresso a Gaza. La carestia è imminente nel nord della Striscia, e si prevede che arriverà tra oggi e maggio. Due milioni di persone – l’intera popolazione di Gaza – si trovano ad affrontare livelli di crisi di insicurezza alimentare o peggio. Metà della popolazione ha completamente esaurito le scorte di cibo e le capacità di far fronte alla situazione. Stanno lottando contro una fame e una fame catastrofiche. Questo è il numero più alto mai registrato di persone che affrontano una fame catastrofica dal sistema IPC ed è il doppio del numero di soli tre mesi fa. In precedenza, l’Unicef aveva avvertito che il numero di bambini sotto i due anni che soffrono di malnutrizione acuta è raddoppiato in un mese. I bambini ora muoiono di disidratazione e fame”. Prosegue il post: “L’UNRWA ha di gran lunga la presenza più numerosa tra tutte le organizzazioni umanitarie a Gaza. La mia visita di oggi avrebbe dovuto coordinare e migliorare la risposta umanitaria. Questa fame provocata dall’uomo sotto il nostro controllo è una macchia sulla nostra umanità collettiva. È stato sprecato troppo tempo, tutti i valichi terrestri devono essere aperti adesso. La carestia può essere evitata con la volontà politica”.

Attorno alle ore nove di oggi, l’esercito israeliano ha avviato un’operazione attorno all’ospedale di al-Shifa, il più grande di Gaza. A motivare l’intervento sulla struttura di cura, secondo un comunicato dell’Idf, sarebbero state delle informazioni giunte dai servizi di intelligence che indicavano l’ospedale come nascondiglio di diversi terroristi di Hamas. Il ministero della Salute di Gaza (sotto la direzione di Hamas) comunica di un incendio scoppiato ad un’entrata del complesso, provocando diversi casi di soffocamento tra le donne e i bambini rifugiati. “Ci sono vittime, tra cui morti e feriti, ed è impossibile salvare qualcuno a causa dell’intensità del fuoco e del fatto che viene preso di mira chiunque si avvicini alle finestre”, ha affermato il ministero, accusando le forze israeliane di “un altro crimine contro le istituzioni sanitarie”.  Secondo quanto riportato dal Guardian, Israele afferma che l’operazione ha portato alla morte un importante dirigente di Hamas: Faiq Mabhouh, capo della direzione operativa della sicurezza interna dell’organizzazione. (18 MAR - sem)

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