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NORDIO: TEST GARANTISCE
SU MAGISTRATI IDONEI

NORDIO: TEST GARANTISCE <BR> SU MAGISTRATI IDONEI

Se da pm del caso Mose avesse dovuto fare il test Minnesota come l’avrebbe presa? “L’avevo fatto per mia curiosità qualche anno prima. L’avrei rifatto con piacere. Io sono un patofobico evitante, e temo gli esami del corpo. Su quelli della mente mi sento abbastanza tranquillo”. Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio in una intervista al Corriere della Sera in merito alla introduzione dei test psicoattitudinale per i magistrati per i quali parla di “garanzia di essere giudicati da magistrati equilibrati, idonei, anche psicologicamente, al loro delicatissimo ruolo” ma “a differenza di test psichiatrici non mira a rivelare patologie specifiche, ma l’attitudine a certe funzioni. È obbligatorio per il porto d’armi che ai magistrati è concesso per legge, sarebbe assurdo non vi fossero sottoposti”. Inoltre sottolinea: “Credo che tutti i magistrati abbiano assistito ad atteggiamenti quantomeno eccentrici di qualche collega. Molti casi sono finiti al Csm, e potrei rievocarli, sia pure con il dolore di un ex magistrato. Altri sono stati coperti da verecondo riserbo”. E a Gratteri che chiede che allora vengono fatti questi testa anche ai politici aggiungendo alcol e narcotest replica: “Nel 2021 Giorgia Meloni ha sottoposto tutti i suoi parlamentari al test antidroga, auspicandone l’estensione ai colleghi. Io sono pronto a farlo anche domani. Ma sull’alcol andiamoci piano. Una cosa è guidare ubriachi, una cosa è concederci uno spritz. Vengo dalla terra del prosecco. Mi fosse vietato potrei dimettermi: Churchill salvò l’Europa pasteggiando a champagne e con brandy come dopocena”. Il testo è stato cambiato dopo un’interlocuzione con il Quirinale? “Si dicono cose anche inesatte. L’Anm aveva criticato il testo senza conoscerlo, come quello sui giudici onorari. Preferirei maggiore prudenza nei rapporti di leale collaborazione. Sul Quirinale, noi siamo sempre rispettosamente attenti e sensibili ai messaggi che Mattarella ha più volte indirizzato sia al Parlamento che alla magistratura”. (29 mar - red)

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