“Signore abbi pietà del Tuo Popolo, Signore, perdono per tanta crudeltà”: sono queste le parole che il Papa ha scritto sul Libro d'onore del campo di concentramento di Auschwitz, prima di spostarsi nel lager di Birkenau.

LA VISITA. Papa Francesco è giunto al campo di sterminio di Birkenau, arrivando in autovettura da Auschwitz, intorno alle 10.30. Il Pontefice all’entrata del lager si è soffermato a parlare con il direttore del Museo di Auschwitz-Birkenau, quindi a bordo della vettura elettrica ha percorso lentamente la via che costeggia i binari della ferrovia, su cui arrivavano i treni che portavano i deportati ebrei e gli altri prigionieri dei nazisti destinati alla morte. Intorno alle 10.40 Papa Francesco è sceso dall’autovettura e si è recato a piedi al Monumento internazionale a ricordo delle vittime di Auschwitz-Birkenau, costruito nel 1967 tra le camere a gas 2 e 3 del lager. Davanti al monumento ci sono le stele commemorative con una scritta in 23 lingue, le lingue parlate dai prigionieri: “Per sempre lasciate che questo posto sia un grido di disperazione e un avvertimento per l’umanità, dove i nazisti uccisero circa 1,5 milioni di uomini, donne e bambini, per lo più ebrei provenienti da vari Paesi d’Europa”. Al monumento sono presenti circa mille ospiti che hanno lungamente applaudito il Papa al suo arrivo. Francesco lentamente è passato a piedi davanti le lapidi commemorative, sostando brevemente dinnanzi ad ognuna di esse. Quindi, ha deposto una lampada votiva sull’ultima lapide, assieme a un biglietto. Il Papa è rimasto in meditazione davanti al monumento, mentre un rabbino ha intonato in ebraico il Salmo 130, De profundis. Successivamente il salmo è stato letto in polacco dal parroco di un paese della Polonia dove viveva una famiglia cattolica che fu sterminata, compresi bambini, per avere ospitato e salvato ebrei. Al termine della recita del Salmo, il Papa ha incontrato 25 Giusti delle nazioni con ognuno dei quali si è intrattenuto brevemente. (Red - 29 lug)