Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

PD, ORLANDO: COSI’ RENZI FA FRONTALE

PD, ORLANDO: COSI’ RENZI FA FRONTALE

"Non mi sono messo d'accordo con la minoranza, ho solo detto quel che penso”, “se vedi uno che pensi stia compiendo una parabola che porta a un frontale, lo avverti di stare attento. Perché così c’è il frontale. Io gli ho dato il mio consiglio. Spero che le mie funeste previsioni non si avverino, ma conosco questo partito…”. Così, in una intervista a Repubblica, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, spiega perché si è sfilato dalla maggioranza del segretario del Pd. E aggiunge: “Non ero d’accordo con Renzi e glielo ho detto, che c’è di strano? Se uno sbaglia, glielo dico. Se rischia il frontale, glielo dico. E infatti non ho partecipato al voto. Semplicemente, non penso che andare subito al congresso sia un bene per il Pd. E credo che le primarie finiranno per essere la sagra dell’antipolitica”, “sono molto dispiaciuto. E non sono d'accordo, perché così non risolviamo i nostri problemi identitari e il tema della nostra proposta politica”. Quindi, in vista dell’assemblea del partito, spiega che “riproporrò lì la mia linea e spero di avere maggior fortuna con la richiesta di una conferenza programmatica che, in teoria, si può fare prima del congresso”. E ribadisce: “Ho semplicemente detto che non ho paura del popolo, ma delle regole” dello Statuto che “non portano a combattere la destra e il populismo come diciamo di voler fare. È un problema che un segretario dovrebbe porsi” e e “non ho detto niente di particolarmente eversivo. Ho solo espresso i miei dubbi su un percorso. Se fa così clamore, significa che la discussione ha preso una brutta piega, perché allora vuol dire che o ci si insulta, o bisogna dare ragione al 100%”. Ora c'è il rischio della scissione della minoranza? “Mi auguro di no, perché non credo che si possa uscire da un partito per ragioni di calendario. Ma qui ci vuole la politica, che deve vigilare per evitare qualsiasi scivolata”. E interrogato se abbia intenzione di candidarsi alla segreteria del Pd risponde: “È un problema che mi porrò soltanto quando inizieremo a discutere sulla proposta da fare al Paese”. II voto della direzione è un avviso di sfratto a Gentiloni? “Non credo. Bisogna evitare di scaricare le tensioni sulla tenuta del governo. Mi hanno assicurato che non sarà così, spero abbiano ragione, ma non ne sono del tutto convinto”. Si deve arrivare comunque in fondo alla legislatura? “Non necessariamente. La conferenza programmatica si può fare in un mese. Serve aprire una discussione seria sull'esperienza del governo Renzi”. (14 Feb - Red)

(© 9Colonne - citare la fonte)