Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Nuove elezioni?
Non con questa legge

Nuove elezioni? <br> Non con questa legge

di Paolo Pagliaro

(16 aprile 2018) Di fronte allo stallo del negoziato per dare all’Italia un governo c’è chi minaccia nuove elezioni, c’è chi ci spera, c’è chi le teme. In assenza di un accordo per una nuova legge elettorale – di cui peraltro non si parla – il ritorno alle urne sembra però una prospettiva politicamente sterile.
Anche perché l’esperienza ci dice che in nessun paese in cui si sia votato per il Parlamento due volte nel giro di un anno, con il secondo voto la situazione è sostanzialmente cambiata.

In Italia non è mai accaduto, ma recentemente è successo in Grecia, Spagna, Croazia, Austria, Islanda e Turchia. Ogni caso è diverso dall’altro, così come le ragioni che nei diversi Paesi hanno portato a rapide elezioni anticipate. Ma – come ha documentato un’analisi effettuata da You Trend – in tutti questi casi ci sono cinque costanti che ci suggeriscono cosa sarebbe lecito aspettarsi da uno scenario simile.
Uno: raramente nuove elezioni hanno portato stravolgimenti del quadro politico.

Due: quasi sempre chi ha vinto le prime elezioni si è confermato prima forza anche alle seconde.
Tre: difficilmente chi era cresciuto molto ha continuato la sua ascesa. Quattro: i grandi partiti in crisi non sono crollati o sono riusciti addirittura ad invertire la tendenza.

Cinque: nelle seconde elezioni è aumentato l’astensionismo.

Difficilmente l’Italia potrebbe fare eccezione, a meno che ora non si utilizzi quello che si annuncia come un lungo interregno per mettere mano a una legge elettorale che consenta a chi arriva primo di governare.

In fondo Macron per conquistare l’Eliseo partì dal 23,8 % del primo turno, quasi dieci punti in meno di Di Maio.

(© 9Colonne - citare la fonte)