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“L’ADDIO ALL'ATOMICA
È ANCORA IMPROBABILE”

“L’ADDIO ALL'ATOMICA <BR> È ANCORA IMPROBABILE”

Sugli sviluppi, al momento estremamente positivi, del rapporto tra le due Coree, il Corriere della sera intervista Andrei Lankov, forse il più profondo conoscitore della crisi coreana, un russo che ha studiato all'Università Kim II Sung di Pyongyang prima di trasferirsi a Seul dove insegna e guida il think tank Korea Risk Group per il quale il dittatore nordcoreano “A novembre ha capito che si stava spingendo troppo avanti, lui vuole mantenere il suo regime, il potere e la vita. Per questo ha accettato di dialogare. Non rinuncerà alle armi ma deve essere realistico e accordarsi con Trump su una riduzione del suo arsenale di atomiche e missili, che oltretutto non gli servono tutti. Gli bastano pochi missili e poche testate per raggiungere lo scopo della sopravvivenza garantita, perché nessuno attaccherebbe un Paese atomico come la Nord Corea. Kim può consegnare un bel numero di ordigni a Trump”. Ma gli Stati Uniti hanno come obiettivo la denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile. Come se ne esce? “Con realismo: tutte le potenze nucleari dichiarate sono impegnate alla ‘denuclearizzazione finale’, l'hanno scritto nel Trattato di non proliferazione del 1968 e si sono guardate dal farlo. A Kim si deve chiedere di ridurre il suo arsenale e di smettere di produrre nuovi ordigni, questo è il massimo risultato realizzabile. E io sono ottimista”. In passato aveva ipotizzato un nuovo conflitto, perché ora crede in una svolta possibile? “Perché la politica di Trump, con mia sorpresa, ha funzionato”. (27 APR - red)

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