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Scusi ministro
lei è massone?

di Paolo Pagliaro

(25 maggio 2018) Poco prima di lasciare l’Eliseo, il presidente François Hollande si recò in visita ufficiale nella sede della più potente loggia massonica di Francia, in Rue Cadet. Fu un gesto altamente simbolico: non era mai accaduto, in precedenza, che un presidente della Repubblica prendesse la parola nella sede del Grande Oriente. In Francia la massoneria si considera garante della laicità e della legge del 1905 che disciplina la separazione tra Chiesa e Stato. All’assemblea nazionale ci sono molti deputati che rivendicano apertamente la loro appartenenza alla massoneria.
I liberi muratori sono ben rappresentati anche a Westminster: secondo il Guardian ,nel Parlamento inglese sono attive due logge, una riservata ai parlamentari e l’altra ai giornalisti.
In Germania furono assassinati dai nazisti tra gli 80 e i 100 mila massoni, considerati parte integrante del cosiddetto complotto ebraico. Oggi le Grandi Logge Unite sono rinate e contano 15.300 aderenti, tra loro molti parlamentari e alcuni membri del governo.
In Italia, invece, la cultura complottista è dura a morire. A pagina 8 del contratto tra Lega e 5 Stelle c’è scritto che non possono entrare a far parte del governo - oltre a mafiosi, corrotti e pregiudicati vari – anche i massoni. Contro questa clausola è insorto naturalmente il Grande Oriente d’Italia, che la giudica liberticida e anticostituzionale. Si fa notare che furono massoni non solo Gelli e qualche aspirante golpista, ma anche Garibaldi e Carducci, Mameli e Crispi, Fermi e Quasimodo.
A causa del veto antimassonico, forse il professor Conte dovrà chiedere a ciascun candidato ministro una sorta di autocertificazione. E non è detto che tutti i candidati di cui si sente parlare in queste ore, siano in grado di rilasciargliela.

(© 9Colonne - citare la fonte)