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Sergio Sylvestre, un “Big Boy” venuto da lontano

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Sergio Sylvestre, un “Big Boy” venuto da lontano

“Voglio provare ad aiutare tutte le persone che si sono sempre sentite dire che non ce la possono fare, voglio dare una speranza a chi crede di non avere un’alternativa a ciò che la vita, la famiglia, la scuola o la società sembra aver deciso per lui. Voglio dirgli che non deve accontentarsi; voglio dirgli di ascoltare il cuore e assecondare le proprie inclinazioni, senza nascondersi mai. Voglio regalare agli altri il sorriso che mio padre ha regalato a me”. Sergio Sylvestre è un ragazzo grande e grosso con una fisicità che non passa inosservata ma è anche e soprattutto un ragazzo semplice con uno sguardo sincero e un sorriso contagioso. Ha una storia complicata e avvincente, che a raccontarla sembra un film. Dopo un’infanzia felice e spensierata a Inglewood, Los Angeles, si scontra presto con la cattiveria del mondo che non capisce la colorata varietà della sua famiglia: un padre haitiano, una mamma messicana e uno zio acquisito bianchissimo e tedesco. Proprio per difendersi, Sergio lascia nella sua cameretta la fragilità per indossare a scuola e nella vita il caschetto da football, ma un brutto infortunio al ginocchio pone presto fine alla sua promettente carriera sportiva. Spinto a reagire dalle amorevoli parole del padre decide di cambiare completamente vita. Di partire lasciandosi tutto alle spalle. E curiosando nel web alla ricerca di una meta si imbatte per caso in una città italiana che non ha mai sentito nominare: Lecce. È amore a prima vista. In Puglia trova la musica e la voglia di emozionarsi ed emozionare. Cantando nei più famosi locali salentini ritrova se stesso, il sorriso e un nuovo sogno da inseguire. E quando nel 2016 partecipa e stravince la quindicesima edizione di Amici entra nel cuore e nelle case di milioni di italiani che da subito imparano ad amare il cuore e la voce del “big boy” di Los Angeles. Nel libro che si chiama appunto “Big Boy”, edito da Rizzoli, Sergio si racconta con la semplicità e l’ironia che sono ormai il suo marchio di fabbrica, portando a tutti i fan la sua storia e la sua visione del mondo, perché sorridere alla vita può davvero renderci persone migliori.

 

QUAL’E’ IL LAVORO DEL FUTURO?

Nell’era delle grandi trasformazioni tecnologiche, quali professioni sopravvivranno? Ci saranno ancora i lavori di oggi? Saranno di più i posti di lavoro generati dalla tecnologia o quelli che scompariranno? Che cosa dovranno studiare i più giovani per essere competitivi? La gig economy, conquisterà regole e diritti? In un momento di grande incertezza sulle professioni di domani, mentre il tema del lavoro è al centro del dibattito culturale e politico, con “Il lavoro del futuro” (Codice Edizioni) Luca De Biase rilancia e approfondisce un’inchiesta sviluppata per Il Sole 24 Ore e presenta case studies, numeri, analisi, interviste e proposte per uno dei temi più caldi e urgenti della nostra società.

 

 

IL QUADERNO PUNK DEI FRATELLI GILARDINO: COSI’ NACQUE IL ROCK ITALIANO

Per un’intera generazione di ragazzi cresciuti negli anni Settanta, il servizio andato in onda durante il programma televisivo di RAI 2 'Odeon - Tutto Quanto Fa Spettacolo' è stato il primo incontro con la musica punk. In un’epoca in cui non esistevano i social network e le riviste musicali specializzate erano poche e non sempre reperibili, una delle opzioni per rimanere informati sulla scena era rappresentata dal ritagliare, conservare e leggere ogni notizia valida sulla nascente scena musicale del nuovo rock italiano, recuperando il materiale soprattutto da rotocalchi di costume, quotidiani e persino da riviste sportive. Il quaderno a quadretti diventa quindi una sorta di catalogo in cui trovano spazio brevi schede dedicate ai nuovi gruppi e divise per provenienza geografica. “Il Quaderno Punk. 1979-1981 la nascita del nuovo rock italiano” di Fabrizio e Stefano Gilardino, disponibile dal 14 settembre per Goodfellas Edizioni, rappresenta il "nuovo rock italiano" dal punto di vista di due ragazzini perduti nella provincia italiana, simili e uguali a decine di loro coetanei sparsi per tutta la penisola. Il libro ripropone esattamente il lavoro fatto in gioventù dei due autori. Pagine a colori, il quadernone tale e quale, con l’aggiunta di una presentazione che gli autori hanno scritto trent’anni dopo e un capitolo ulteriore curato dal solo Stefano Gilardino con interviste inedite a Confusional Quartet, Clito, No Submission/Wax Heroes, Dirty Actions e Jumpers/198X.

 

UNA DI LUNA, DE CARLO SALPA SULLA NAVE DI TESEO

Un padre e una figlia. Un difficile rapporto fatto di silenzi e distanze, ma anche di latenti sintonie e affinità. Un inatteso viaggio da Venezia a Milano offre loro l’occasione di ritrovarsi e guardarsi finalmente allo specchio. Sullo sfondo, come un ineluttabile destino, un misterioso illusionista aleggia sulle loro vite. “Una di Luna” è il nuovo romanzo di Andrea De Carlo, al suo “debutto” con La nave di Teseo. Margherita Malventi si dedica a una cucina intima e riflessiva nel suo piccolo ristorante a Venezia, nel sestiere di Castello, ed è convinta che la luna le abbia salvato la vita più di una volta. Suo padre si chiama Achille, ha ottantasette anni, è alto un metro e cinquantaquattro, ed è stato uno dei più rinomati chef della città lagunare, finché non ha perso tutto a causa delle sue manie di grandezza. È un uomo rabbioso, in guerra contro il mondo, ma l’invito a partecipare come ospite d’onore a Chef Test, popolarissimo programma televisivo di cucina, sembra offrirgli la possibilità di una rivalsa pubblica. Margherita decide di accompagnarlo a Milano, dove il programma viene registrato, con la speranza assai poco realistica che il viaggio possa dischiudere tra loro una comunicazione che non c’è mai stata. Andrea De Carlo ha spesso raccontato il mondo femminile con attenzione e sensibilità, ma con questo suo ventesimo romanzo si addentra in un territorio particolarmente delicato, quello del rapporto di una donna con la figura paterna. E lo fa dal punto di vista di una donna, Margherita, facendo affiorare la sua complessa miscela di aspettative e delusioni, slanci e rifiuti, tenerezze e rabbie, frustrazioni e magie, in una luce ironica e lunare.

 

 

A UMBERTO CURI PREMIO FESTIVAL FILOSOFI LUNGO L’OGLIO

Il Festival Filosofi lungo l’Oglio assegna il “Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l'Oglio. Un libro per il presente”, ad Umberto Curi - professore emerito di Storia della filosofia presso l’Università di Padova e docente presso l’Università “Vita e salute” San Raffaele di Milano - con il volume “Straniero”. Il Premio è stato assegnato dai giurati all’unanimità (Bernhard Casper, Massimo Donà, Amos Luzzatto, Francesco Miano, Maria Rita Parsi, Francesca Nodari e la presidente Francesca Rigotti). A leggere la motivazione della giuria e a introdurla al pubblico Francesca Rigotti: “Partendo dal concetto freudiano di perturbante che mostra come proprio ciò che appartiene all'ambito domestico è massimamente perturbante: la cosa a noi più vicina è in realtà carica di una forza inquietante, Umberto Curi fa leva sull'esplorazione di questa dimensione di ambivalenza per trattare una figura che, sia dal punto di vista concettuale che linguistico, si mostra essere inevitabilmente duplice: lo straniero. Non a caso non esiste nessuna lingua che traduca perfettamente il concetto freudiano di perturbante. Tranne una: il greco antico, con Xenos. Che è anche il termine usato per indicare lo straniero. Straniero è colui che, venendo dall'esterno, pone il problema dell'accoglienza e dell'ospitalità. Ma insieme pone anche l’aspetto della minaccia”. La giuria internazionale dell’EFFE - Europe for Festivals, Festivals for Europe Label ha insignito il Festival per il quarto anno consecutivo di EFFE Label 2017/2018, un riconoscimento volto a rappresentare 31 paesi europei attraverso i festival che si distinguono per l’alta qualità artistica.

(© 9Colonne - citare la fonte)