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direttore Paolo Pagliaro

Per Alitalia un obolo
di 143 euro a testa

Per Alitalia un obolo <br> di 143 euro a testa

di Paolo Pagliaro

(15 ottobre 2018) Tra i due vicepresidenti del Consiglio  e il ministro dell’Economia Giovanni Tria  è in corso un confronto molto acceso sul futuro di Alitalia.  Salvini e Di Maio chiedono un più ampio e diretto impegno pubblico per salvare e rilanciare l’ex compagnia di bandiera, soluzione contemplata anche dal contratto di governo. Tria è contrario, perché  l’Italia è già sotto inchiesta a causa degli aiuti di stato concessi in passato ad Alitalia e rischia pesanti sanzioni.
Sulla quantità di soldi pubblici bruciati da Alitalia -  che da un anno e mezzo è gestita da tre commissari governativi -  l’ultimo  dato disponibile è quello dell’Area studi di Mediobanca che nel 2015  aveva calcolato in 7 miliardi e 400 milioni i costi diretti, per lo Stato e la collettività, originati dalla gestione Alitalia in quarant’anni, dal 1974 al 2014.
Gianni Dragoni, sul Sole 24 Ore, ha provveduto ad aggiornare la cifra con i versamenti degli ultimi tre anni ed è arrivato così a un costo totale di 8 miliardi e 595 milioni. 
Secondo i calcoli del Sole, il governo che ha versato più soldi ad Alitalia è stato quello di Berlusconi, in totale un miliardo e 908 milioni. Prodi è il secondo, un miliardo e 674 milioni. Terzo Gentiloni con 900 milioni. Al quarto posto i governi di Giulio Andreotti (873 milioni) e Bettino Craxi (284 milioni). Nell’elenco c’è anche Aldo Moro, con un intervento di  46 milioni di lire fatto dall’Iri nel 1975. Una somma che, rivalutata, ora vale 247 milioni di euro. Undici governi hanno iniettato soldi in Alitalia. All’ultimo posto Enrico Letta e Renzi, con 75 milioni ciascuno. Dragoni ha calcolato che Alitalia ha avuto fino ad oggi un costo di 143 euro per ogni italiano, neonati compresi.

 

 

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