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direttore Paolo Pagliaro

SALVINI AI CINQUE STELLE:
IO NON PASSO PER SCEMO

Matteo Salvini andrà al Consiglio dei ministri di domani, e si dice pronto anche a riscrivere tutto eliminando i condoni. Però, dice “per scemo non ci passo” e allora, in una diretta Facebook, dà la sua versione dei fatti sul Cdm sull’articolo della manovra galeotti. “Questo governo ha tutto il diritto e il dovere di andare avanti e proseguire nella via del cambiamento -  esordisce – ma è due giorni che gli amici dei cinque stelle dicono tante cose. Io non sono nato per condonare niente a nessuno, la Lega è dalla parte degli italiani in difficoltà. Leggo tante cose a sproposito: dove c’è puzza di mafia e corruzione io ci vado giù pesante”.  Nessuna manina galeotta, assicura Salvini: “Io domani dovevo essere a Coldiretti, non ci andrò, vado in Consiglio dei ministri e rileggiamo e ridiscutiamo e riscriviamo tutto, chi se ne frega dei condoni. Però la verità di quel cdm la lascio agli atti: c’erano due persone, uno leggeva e uno scriveva il testo incriminato: chi leggeva il testo era il premier Conte, che ha tutta la mia stima, galantuomo e persona corretta che sta battagliando in Europa. DI Maio verbalizzava: altra persona corretta, coerente e con cui conti di lavorare bene per 5 anni, però passare per l’amico dei condonisti no”. Allora, dove è sorto il problema denunciato da Luigi Di Maio?  “Chi scriveva, cioè Conte, non leggeva abbastanza bene? Chi scriveva, cioè Di Maio, non ascoltava abbastanza bene? Non lo so, ma non possiamo stare due giorni sui giornali dando l’impressione di essere litigiosi. Se c’era qualcosa che non andava bene, si alzava il telefono, si chiamava e si riscriveva tutto. Io ero in mezzo tra i due nel Cdm, far passare noi per quelli che hanno riscritto tutto no. Riscriviamo tutto, chi se frega dei condoni. Ma al Movimento 5 Stelle dico: se avete problemi tra di voi, non scaricateli sulla Lega, sul governo e sul Paese”. La colpa dunque, secondo il leader della Lega, è degli alleati di governo: “Credo in questo governo e nel cambiamento, però per scemo non passo. Se qualcuno nei cinquestelle ha cambiato idea lo dica e riscriviamo tutto, a me dei condoni non me ne frega niente”. Ma il rimprovero di Salvini va oltre il decreto fiscale:  “Perché il Movimento 5 Stelle ha presentato 81 emendamenti al decreto sicurezza come fossero all’opposizione? – chiede - Ragazzi non si fa così tra alleati di governo, se c’è qualcosa che non va si parla. Spero che la notte porti consiglio, io mantengo i patti e vado avanti ma se presentate 81 emendamenti, la tirate lunga sulla legittima difesa e qualche ministro si sveglia sull’autonomia….”.

 

 

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