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direttore Paolo Pagliaro

Capitali in fuga
brutto segno

di Paolo Pagliaro

(19 ottobre 2018) L’ultimo dato sulla bilancia dei pagamenti è stato diffuso oggi, è aggiornato ad agosto e ci dice che in quel mese gli investitori esteri hanno venduto titoli di portafoglio italiani per quasi 18 miliardi. E’ un segno delle disaffezione dei grandi fondi esteri per il nostro paese e il suo debito. Non ci sono invece dati ufficiali sulla quantità di denaro che in questi mesi stanno trasferendo all’estero gli italiani. Sui giornali appaiono cifre – 50, 70, 100 miliardi – impossibili da verificare. Banchieri e gestori di patrimoni confermano però che sono molte migliaia i nostri concittadini facoltosi che stanno spostando una parte significativa della loro ricchezza fuori dai confini. Non lo fanno per evadere il fisco, che dispone ormai di strumenti di monitoraggio sempre più precisi ed efficaci, imperniati su uno scambio di informazioni tra i diversi paesi. Lo fanno perché temono l’instabilità finanziaria e le possibili crisi bancarie.

Il metodo più semplice consiste nell’aprire un conto corrente all’estero, per esempio in Svizzera o in un paese dell’Unione. Lo ha fatto il ministro Paolo Savona, che in una banca svizzera custodisce 1 milione e 300 mila euro. Di solito il conto consente di effettuare operazioni standard come depositi, prelievi, bonifici, utilizzo della carta. Molto gettonati sono anche i conti on line, che si aprono in pochi minuti presso banche basate all’estero. Il Sole ha calcolato che da luglio a oggi lo abbiano fatto 75 mila italiani. Molti, poi, scelgono investimenti denominati in franchi svizzeri o in dollari. C’è poi chi pensa di vendere attivi italiani per acquistare titoli esteri, chi trova conveniente comprare una casa a Berlino o a Parigi, e chi all’estero trasferisce più semplicemente la residenza.

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