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direttore Paolo Pagliaro

Gli israeliani studiano
il modello Alto Adige

Gli israeliani studiano <br> il modello Alto Adige

di Paolo Pagliaro

(19 novembre 2018) Bolzano è la provincia in cui si vive meglio. Seguono Trento, Belluno, Siena, Pordenone e Parma. Questo il verdetto dell’indagine annuale sulla qualità della vita realizzata dal quotidiano Italia Oggi con l’Università La Sapienza. La classifica è stata stilata tenendo conto di parametri come ambiente, lavoro, criminalità, servizi finanziari e scolastici, disagio sociale, salute, tenore di vita.
La classifica di quest’anno presenta alcune novità. Per esempio ci sono numerose classifiche parziali - da quella ambientale a quella sulla criminalità, da quella sulla popolazione a quella sul sistema salute - che vedono città del Sud in posizioni di vertice.
Non è invece una novità il primato di Bolzano, città che oggi fa notizia anche per una ragione diversa dalla classifica di Italia Oggi. La ragione è che il capoluogo dell’Alto Adige-Suedtirol ha ospitato nel fine settimana una delegazione israeliana interessata a conoscere da vicino i meccanismi – giuridici, economici e politici – che da decenni consentono in provincia di Bolzano la buona convivenza tra gruppi linguistici diversi. Della delegazione, guidata da due deputati della Knesset e ricevuta dal presidente della Provincia, Kompatscher, facevano parte esponenti dell’Unione Sionista e della Lista Araba.
In Israele c’è chi pensa che il regime autonomistico dell’Alto Adige sia un eccellente compromesso tra opposti nazionalismi e sia il miglior modello per una convivenza possibile tra la maggioranza ebraica e la minoranza arabo-palestinese. L’autonomia dell’Alto Adige è un aspetto di quel made in Italy fatto di beni immateriali come la buona politica, probabilmente più apprezzato all’estero che da noi.

(© 9Colonne - citare la fonte)