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direttore Paolo Pagliaro

Trump contro Huawei
Italia contro Facebook

Trump contro Huawei <br> Italia contro Facebook

di Paolo Pagliaro

(23 novembre 2018) L’America chiede all’Europa di boicottare Huawei, l’Europa chiede all’America di cominciare a pagare le tasse che i suoi giganti tecnologici ci debbono. In queste ore c’è stato un rumoroso scambio di messaggi tra le due sponde dell’Atlantico. Secondo il Wall Street Journal l’amministrazione Trump ha chiesto ai propri alleati - e in particolare a Giappone, Germania e Italia – di non utilizzare i prodotti Huawei perché l’azienda di Shenzhen sarebbe uno strumento nelle mani del governo cinese, che potrebbe utilizzarlo per attività di spionaggio. Funzionari della Casa Bianca hanno organizzato una serie di incontri e briefing informali con esponenti governativi e dirigenti del settore delle telecomunicazioni per costruire un vero e proprio “cordone sanitario” attorno al colosso cinese, che è il secondo produttore di smartphone al mondo e il numero uno sul mercato italiano. Ma in Europa le priorità sembrano essere altre. Al prossimo Ecofin del 4 dicembre l’agenda dei ministri delle finanze dei 28 Stati membri avrà in primo piano il tema di una tassa sui profitti delle grandi aziende on line, che sono tutte americane e che nel vecchio continente – grazie a una serie di trucchi ed elusioni - pagano un’aliquota di imposta effettiva del 9,5% contro il 23,2% pagato dalle aziende tradizionali. L’Italia è da tempo impegnata per ristabilire condizioni di giustizia fiscale. Ieri, dopo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, Facebook ha accettato di regolare la sua controversia con il fisco italiano pagando 100 milioni di euro all’erario del nostro paese per il periodo compreso tra il 2010 e il 2016. L’anno scorso se l’era cavata con 120 mila euro.

 

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