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direttore Paolo Pagliaro

FRANCIA, ANCHE SALVINI
SI UNISCE ALL’ATTACCO

Anche il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini si schiera contro la Francia, nella polemica sull’immigrazione instaurata da Alessandro Di Battista domenica sera (che aveva dato la responsabilità dell’instabilità economica e politica in Africa al Cfa, la moneta coloniale francese utilizzata in diversi paesi subsahariani francofoni) e portata avanti dal vicepremier Luigi Di Maio che aveva detto che “la Francia sfrutta l’Africa”. Secondo Salvini, intervistato a Mattina 5, "la Francia non ha nessun interesse a stabilizzare la situazione in Libia, forse perché ha interessi petroliferi da difendere". E il presidente francese Macron ha poco da arrabbiarsi, perché ha respinto decine di migliaia di immigrati a Ventimiglia, lasciandoli lì come se fossero bestie. Lezioni di umanità da Macron non ne prendiamo”. Salvini ribadisce che i porti italiani sono chiusi (“credo di avere il supporto di milioni di italiani, per questo non cambio idea e tiro dritto, come un treno”) e che i migranti che tentato di arrivare via mare “si salvano e si riportano indietro, come ha fatto la Guardia costiera libica nei giorni scorsi. Solo così la gente smetterà di pagare gli scafisti per un viaggio che non ha futuro”. E inoltre, per il vicepremier “meno arrivi significa: meno morti in mare, più diritti per i profughi veri e più sicurezza per gli italiani. È finito il business di trafficanti”.

 

(Sis)  

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