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direttore Paolo Pagliaro

Nasce (forse)
il Pd di Zingaretti

Nasce (forse) <br>il Pd di Zingaretti

di Paolo Pagliaro

Il voto per le Regionali in Sardegna conferma una lieve ripresa del Centro Sinistra rispetto alle Politiche di un anno fa. Secondo l’istituto Demopolis, su 100 elettori che domenica hanno votato Massimo Zedda, 51 avevano scelto il Pd nel 2018, quasi uno su cinque aveva optato per altre liste di sinistra o di centro sinistra. Ma hanno scelto Zedda anche 18 elettori su 100 che avevano votato per il M5S e 12 che alle Politiche avevano preferito l’astensione o altre liste.
È un dato che trova conferma anche nel trend nazionale sul peso del Pd. Sostiene Demopolis che se si votasse oggi, il Partito Democratico otterrebbe il 18%, un punto e mezzo in più rispetto a dicembre.
Demopolis ha chiesto cosa servirebbe per un vero rilancio del Pd. Per 4 italiani su 10 si tratta di ritrovare una sintonia con le attese dei cittadini; il 31% vorrebbe un radicale rinnovamento della classe dirigente. Per il 25% nel Pd dovrebbero smetterla di litigare.
C’è scarso interesse per le primarie di domenica prossima: gli appassionati sono il 10%, gli informati il 27%. Gli altri non seguono.
L’Istituto diretto da Pietro Vento ha sondato le preferenze di chi ha votato Pd alle ultime politiche: Zingaretti è in testa con un dato tra il 48 ed il 60%. Martina è distaccato di una ventina di punti, Giachetti oscilla tra l’8 e il 18. Ma ovviamente il dato potrebbe cambiare in relazione alla quantità e alla qualità dell’affluenza. Il voto è open, aperto ai passanti, ed è dunque manipolabile.
Tra gli elettori del Pd il 13% è determinato a votare per il nuovo segretario: si tratta di circa 800 mila cittadini. L’11%, un segmento di altri 700 mila elettori, deve ancora decidere se recarsi o meno ai gazebo domenica prossima. Tre elettori su 4 del Pd sembrano invece orientati a non votare. Da Prodi a Veltroni, da Bersani a Renzi il numero dei votanti alle primarie del Pd è andato sempre diminuendo, una tendenza che difficilmente si invertirà domenica. Un milione di elettori – contro il milione e 800 mila del 2017 – sarebbe sicuramente un successo.

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