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direttore Paolo Pagliaro

Come si declina
la parola libertà

Come si declina <br>la parola libertà

di Paolo Pagliaro

Con i regimi oscurantisi e con le dittature di ogni colore facciamo ottimi affari. Stringiamo alleanze, anche militari, con paesi formalmente democratici che però non garantiscono la libertà d’espressione o la separazione dei poteri, e riempiono le galere di oppositori e di intellettuali scomodi.
Democrazia illiberale dovrebbe essere un ossimoro, invece è un modello che Budapest e Varsavia stanno trasferendo all’interno dell’Unione Europea.
La libertà torna dunque a essere una questione urgente anche nei dintorni di casa nostra. Ed è la parola chiave della decima edizione di Libri Come, la festa del libro e della lettura in corso fino a domenica all’auditorium di Roma, con 280 ospiti provenienti da 15 paesi: scrittori grandi e riconosciuti, ma anche giovani e meritevoli di attenzione. Ci sono tra gli altri la filosofa ungherese Agnes Heller, il romanziere americano Peter Cameron, il più interessante scrittore tedesco contemporaneo, Uwe Timm, Ci sarà, forse, Andrea Camilleri. Invitati dagli organizzatori del festival a spiegare cosa significa oggi libertà, tra i confini solidi degli stati e quelli fluidi della rete.
Ma, come sempre, vero protagonista del festival è il pubblico che fa la fila per ore, in attesa di partecipare agli incontri, anche con scrittori non da best seller, ma per il puro piacere - dice il curatore del festival Marino Sinibaldi - di “allargare la propria mappa mentale”, in un momento in cui tutti gli orizzonti sembrano invece restringersi.

(© 9Colonne - citare la fonte)