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Salvini e Di Maio
parlamentari ombra

di Paolo Pagliaro

(20 marzo 2019) Oggi, dovendosi decidere del suo destino, il senatore Matteo Salvini è ricomparso a Palazzo Madama, dove lo si vede molto di rado. Secondo le rilevazioni di Openpolis, che cura il monitoraggio delle attività parlamentari, dall’inizio della legislatura a oggi Salvini ha partecipato all'1,73% delle votazioni in aula, con un assenteismo pressoché totale e solo in parte giustificato dal suo incarico al Viminale, dove pure non lo si vede spesso.
Spulciando l’agenda di Salvini, Openpolis ha constatato che l’attività prevalente del ministro è rappresentata da comizi elettorali e iniziative che potremmo definire ibride, dove gli interessi di partito si intrecciano e confondono con le responsabilità ministeriali. Ad esempio, il 27 febbraio, quando il Senato votava quota 100 e reddito di cittadinanza, Salvini era a Cagliari per festeggiare la vittoria del suo candidato alle regionali. Il 7 febbraio Palazzo Madama votava il disegno di legge per la riduzione del numero dei parlamentari, e anche in quel caso Salvini risultava in missione istituzionale, mentre invece era impegnato in un comizio in Abruzzo. Circostanza che si è ripetuta anche il 12 e 27 febbraio, il 7 marzo e in altre date Così facendo il vice presidente del consiglio ha saltato, anche se formalmente con giustificazione, 84 votazioni del senato, tra cui 5 ratifiche di trattati internazionali e un disegno di legge costituzionale.
Anche l’altro vice premier – il deputato Luigi Di Maio – nell’80% delle sedute risulta assente perché in missione istituzionale. E andrebbe forse spiegato perché il 5 febbraio – mentre si discuteva il decreto semplificazioni - le istituzioni italiane avrebbero tratto vantaggio dal viaggio di Di Maio in Francia per incontrare quei tizi con il gilet giallo che sabato hanno messo a ferro e fuoco Parigi.

(© 9Colonne - citare la fonte)