di Paolo Pagliaro

(5 aprile 2019) Volere «meno Europa» è perfettamente legittimo, ma bisogna anche accettarne le conseguenze. Per esempio, possiamo rivendicare più libertà e autonomia in tema di tasse. Allora però non bisogna lamentarsi se alcuni paesi europei agiscono come paradisi fiscali. Si potrebbero moltiplicare gli esempi. Basterà tenere ben presente che chiedere più libertà per sé vuol dire accettare lo stesso per tutti gli altri.  Parte da questa premessa Riccardo Perissich, collaboratore di Altiero Spinelli, alto funzionario della Commissione,  poi al vertice di importanti aziende, che per Bollati Boringhieri ha scritto un saggio di grande utilità anche pratica intitolato “Stare in Europa”. Perissich, tra le altre cose, dimostra con dati e documenti di prima mano quanti danni produca scambiare sistematicamente per “mali europei” problemi specificamente italiani.  “Europa nonostante tutto” è invece il titolo di un volumetto da battaglia, immaginato dalla Nave di Teseo per fornire buoni argomenti a chi deve vedersela con amici, parenti, conoscenti fortemente critici sull’Europa, pronti a far propri slogan, luoghi comuni, giudizi sommari oggi di moda. Nel cimento si sono impegnati cinque autori: Alberto Martinelli, Antonio Calabrò, Antonio Padoa Schioppa, Maurizio Ferrera e Piergaetano Marchetti. Un libro dal piccolo formato, ma destinato a sopravvivere alle intemperie della stagione elettorale.  L’ultima segnalazione riguarda un appuntamento in programma da stasera a domenica a Verbania, dove ci sarà ci sarà il meeting di Epistoa, una cooperativa europea che promuove beni culturali e politico-morali. Il nome – spiega la filosa Francesca Rigotti - nasce dalla fusione di epicureismo e stoicismo, scuole di pensiero dell'antichità promotrici di pensieri di giustizia e mitezza, solidarietà e fratellanza. Arriveranno studiosi da tutta Europa. Tra le attività di Epistoa c’è anche la promozione dello studio e della conoscenza delle lingue antiche, latino e greco.