Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

EMICRANIA CRONICA
COME MALATTIA SOCIALE

La cefalea primaria cronica, ovvero l'emicrania, o ancora più volgarmente il mal di testa, sarà preso considerata "malattia sociale". Lo prevede la proposta di legge a prima firma di Giuditta Pini del Partito democratico, che è stata approvata in prima lettura dalla Camera: per essere considerata malattia sociale, la cefalea dovrà essere accertata da almeno un anno nel paziente mediante diagnosi effettuata da uno specialista del settore presso un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee che ne attesti l’effetto invalidante. Diverse le forme riconosciute: l'emicrania cronica e ad alta frequenza; la cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; la cefalea a grappolo cronica; l'emicrania parossistica cronica; cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; l'emicrania continua. Le Regioni, con l'approvazione di questa legge, dovranno individuare, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea cronica. Per Giuditta Pini "oggi è una giornata importante, il compimento di un lavoro durato anni. Questo è il primo passo, l'affermazione di un principio fondamentale. Non parliamo di un semplice mal di testa, ma di una malattia invalidante - all'ottavo posto nel mondo secondo l'OMS - che colpisce soprattutto le donne e che, in Italia, non aveva nessuna normativa di riferimento. Nel nostro paese la cefalea primarie cronica non è ancora nell'elenco nosologico delle malattie".(PO / Sis 18 apr)

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