Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Domenica non ci sono
solo le Europee

Domenica non ci sono <br> solo le Europee

di Paolo Pagliaro

(24 maggio 2019) Di Europa si è parlato molto poco. In Italia più che altrove le elezioni europee si sono trasformate in un’appendice delle elezioni politiche, qualcosa che assomiglia a un sondaggio d’opinione in grado di decidere le sorti del governo, dei partiti e dei leader. In realtà anche questa volta non sarà così, come non lo fu cinque anni fa quando il 40% raccolto dal Pd lo illuse di essere diventato il partito della nazione.  Convinzione poi rivelatasi infondata. Avrà invece conseguenze destinate a durare sicuramente cinque anni il voto di domenica per le amministrative, di cui si è parlato ancor meno che dell’Europa. Eppure diranno la loro quasi 17 milioni di italiani, che dovranno decidere da chi farsi amministrare in oltre 3.800 comuni e nella Regione Piemonte. Si voterà per il nuovo sindaco in 5 capoluoghi di regione - Firenze, Bari, Perugia, Potenza e Campobasso – e in 26 capoluoghi di provincia, tra cui Modena e Reggio Emilia, Livorno e Ferrara, Bergamo e Pescara. La partita del Piemonte è la più importante per vari motivi, non ultimo il fatto che quella è l’unica regione del nord ancora governata dal centrosinistra.  Quest’anno il Pd ha perso, in rapida successione, Abruzzo, Sardegna e Basilicata e ora spera in Chiamparino e nella sua popolarità a Torino per invertire la tendenza. Ma oggi  il centrosinistra è alla guida anche di gran parte dei capoluoghi di provincia in cui si vota domenica, e difficilmente questo primato potrà essere confermato. Sarà in ogni caso un ritorno al  bipolarismo, perché i 5 Stelle hanno presentato la loro lista solo nel 7% dei comuni. Ci saranno però in alcuni importanti capoluoghi, e in due casi – Livorno e Avellino – il voto sarà anche un giudizio sulla loro amministrazione. 

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)