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direttore Paolo Pagliaro

Quota 100, il turnover
che non c’è stato

Quota 100, il turnover <br> che non c’è stato

di Paolo Pagliaro

(13 giugno 2019) Nei prossimi cinque anni un quinto dei bancari potrebbe andare in pensione, grazie all’elevata età media e all’opportunità offerta da quota 100. Già adesso ci sono 12 mila impiegati, circa il 5% del totale, che hanno più di 60 anni e che dunque a breve potrebbero uscire. Secondo il centro studi della Uilca, le dimissioni non verranno rimpiazzate con nuove assunzioni. Tantomeno di giovani. Anche nella banche digitalizzazione e intelligenza artificiale stanno infatti sostituendo il lavoro umano. La Uil vanta come un successo l’accordo firmato con la Bnl, dove a fronte dell’uscita volontaria di 950 persone la banca si è impegnata ad assumere o stabilizzare 350 giovani.
Nel gruppo Ubi Banca è stato firmato un accordo analogo, che consente il pensionamento anticipato di 300 lavoratori e impegna l’azienda ad assumerne 100. Da Intesa San Paolo sono arrivate mille richieste per quota 100, e il sindacato fa sapere di aver ottenuto 150 nuove assunzioni.
Anche negli altri settori le proporzioni sono queste. Secondo una recente analisi della Fondazione dei consulenti del lavoro a fronte di 315mila uscite con quota 100 ci dovrebbero essere poco più di 116mila ingressi di giovani under 30. Il turnover complessivo sarebbe quindi pari al 37%.
Insomma, lo squilibrio tra il lavoro che cessa e quello che nasce è vistoso e smentisce tutte le mirabolanti promesse – del tipo “un’assunzione per ogni pensionato” - che avevano accompagnato l’assalto alla Fornero.

(© 9Colonne - citare la fonte)