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Affidi illeciti, Bellucci (Fdi): serve un monitoraggio costante

Roma, 18 lug – “Vogliamo riflettere e capire cosa è accaduto, perché i fatti di Bibbiano non si devono più ripetere: la politica ha la responsabilità di confrontarsi con gli esperti del settore, con gli avvocati, con la magistratura, con gli psicologi, con gli psicoterapeuti e con tutti coloro che sono coinvolti non tanto con la situazione di Bibbiano ma con gli affidi in Italia e che sanno come funziona la macchina degli affidi in Italia”. Così in un’intervista a 9colonne la deputata Maria Teresa Bellucci, capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Bicamerale per l'Infanzia e l'Adolescenza, che alla Camera ha promosso il convegno "Angeli e demoni: un omicidio non dei corpi ma delle anime", per affrontare il tema - a seguito dello scandalo sugli affidi illeciti di Bibbiano - dei bambini sottratti ai genitori e dati in adozione utilizzando metodi illegali. “Noi abbiamo la responsabilità di comprendere cosa non va – aggiunge la deputata - di verificare quei forse 50 mila bambini che sono stati allontanati dalle famiglie, e dico ‘forse’ perché in Italia non c’è un monitoraggio certo e sicuro che ci dice nel 2018 e tantomeno nel 2019 quanti bambini sono stati allontanati dai loro genitori. Questo non può essere: sono sempre stata convinta che il valore di uno Stato si misura dalla capacità di difendere i più deboli e non vi sono più deboli dei bambini, di coloro i quali non hanno la possibilità di difendersi perché sono ancora troppo piccoli. Allora gli adulti devono scendere in campo e assumersi la responsabilità ma anche il coraggio, perché di queste cose non si parla: i fatti di Bibbiano non sono i primi che ci devono far svegliare, noi come Fratelli d’Italia già ad aprile e a ottobre avevamo organizzato altri convegni sull’affido e l’adozione, perché sapevamo bene quanto questa sia una questione problematica”.

“Questo non può essere sottaciuto e tutti noi abbiamo il dovere di parlarne, non ci stiamo a chi ci dice che parlandone strumentalizziamo i minori, questo bavaglio non ce lo facciamo mettere” continua la deputata, che poi aggiunge: “Come Fratelli d’Italia abbiamo già presentato degli atti parlamentari, con mozioni d’aula sull’adozione e anche sull’affido, con una risoluzione in Commissione congiunta Giustizia e Affari sociali, con una proposta di legge: abbiamo delle idee, ci abbiamo studiato ma siamo aperti anche a poterle modificare, arricchire e integrare. Secondo noi gli affidamenti devono essere per legge temporanei e quindi basta a quelli permanenti, le statistiche ci dicono che il 60% dei minori che vengono allontanati dalle famiglie e affidati stanno in affidamento oltre i 24 mesi, questo non dovrebbe accadere. Dobbiamo mettere un termine perentorio, dopo i 24 mesi o il bambino viene adottato da una famiglia oppure deve rientrare nella propria famiglia che è stata aiutata a riacquistare la propria solidità e il proprio equilibrio. Basta anche a quei minori che non vengono difesi da un avvocato, c’è la necessità di un difensore del minore. Oggi abbiamo avvocati che si occupano delle famiglie d’origine, avvocati che si occupano delle famiglie affidatarie, il pubblico ministero ma il minore chi lo difende? Il difensore del minore deve essere istituito così come il curatore del minore deve essere presente”.

Secondo Bellucci “deve essere inoltre fatto un monitoraggio puntuale, bisogna accendere i riflettori sulla questione degli affidi, e anche sulla questione delle case famiglia e sul conflitto d’interessi che c’è a volte nel privato sociale che gestisce queste situazioni: la macchina pubblica, non avendo più risorse perché non si investe, affida a volte anche a prezzi assolutamente al ribasso questi servizi così delicati a delle cooperative sociali e poi smette di fare il suo dovere e quindi di monitorare. Invece occorre farlo per sgombrare il campo da conflitti di interesse che riguardano anche i giudici onorari che si trovano nel Tribunale dei minori, che a volte sono presenti nei collegi decisori nelle cause di affidamento ma altre volte sono anche presidenti delle cooperative delle case famiglia. Anche qui bisogna fare chiarezza e mettere delle regole. Infine – conclude la deputata - noi crediamo che dovrebbero essere create delle sezioni specializzati nei Tribunali ordinari e nelle Corti d’appello per la famiglia e per minori, perché i tribunali per i minori non funzionano, si occupano di contesti territoriali troppo ampi e non ce la fanno a farsi carico di una questione diffusa e capillare. Abbiamo molte proposte e siamo disposti a confrontarci con tutte le forze politiche, a collaborare e far sì che ci sia una misura unitaria perché i bambini non possono essere una materia divisiva. Dobbiamo tutti cooperare per tutelarli”.

(© 9Colonne - citare la fonte)