Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

La bella sconosciuta
di Gianni Farinetti

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

La bella sconosciuta <br> di Gianni Farinetti

LA BELLA SCONOSCIUTA DI GIANNI FARINETTI   

Metti una notte di San Lorenzo, stelle cadenti, un prato con una festosa brigata di amici, cibo e vini buonissimi – eh già, facile, siamo nell’Alta Langa piemontese –, l’atmosfera scanzonata e carica di erotismo – eh già, facilissimo, siamo nel pieno di una torrida e languida estate in campagna. Metti che questa arcadia venga bruscamente interrotta da una funesta disgrazia che, metti, il maresciallo Giuseppe – Beppe – Buonanno, comandante della locale stazione dei carabinieri, sospetta da subito non essere affatto un incidente ma un omicidio bello e buono. Metti che tra conosciuti e amati personaggi della saga farinettiana guidati dall’immancabile Sebastiano Guarienti, ai quali se ne aggiungono di nuovi – alcuni irresistibili –, il maresciallo Buonanno si trovi a sbrogliare una delicatissima matassa che appare come uno sfuggente gioco di specchi, di bugie, di omissioni, con una domanda ben ferma in testa: ma chi è realmente Angela, la bella sconosciuta ospite di Sebastiano alle Vignole, assediata da tre uomini in competizione fra di loro? Metti che tutti i tasselli del rebus trovino il loro ordinato – ma inatteso, inquietante – posto. E se invece il gioco rimanesse aperto? Tutto questo è “La bella sconosciuta”, ultimo romanzo di Gianni Farinetti edito da Marsilio. Farinetti (Bra, 1953) ha esordito con Marsilio nel 1996 con il romanzo “Un delitto fatto in casa” (premio Grinzane Cavour autore esordiente 1997, premio Premier Roman di Chambéry 1997). Con Marsilio ha pubblicato anche “L’isola che brucia” (1997, premio Selezione Bancarella 1998), “Lampi nella nebbia” (2000), “Regina di cuori” e “La verità del serpente (2011), “Rebus di mezza estate” (2013), “Prima di morire” (2014), “Il segreto tra di noi” (2016, premio Via Po 2009) e “Il ballo degli amanti perduti” (2016, premio Racalmare Leonardo Sciascia 2016, premio La Provincia in Giallo 2017, premio NebbiaGialla 2017). I suoi libri sono tradotti nei maggiori paesi europei. Vive fra Torino e le Langhe.   

 

 

LUCIANO CANFORA, IL COPISTA COME AUTORE

“A ben vedere, è il copista il vero artefice dei testi che sono riusciti a sopravvivere. Così fu, fino al tempo in cui la loro salvezza fu presa in carico dai tipografi. Il copista è colui che materialmente scrive il testo. Le parole che lo compongono prima sono passate attraverso il filtro, e il vaglio, della sua testa, poi sono state messe in salvo grazie alla destrezza della mano nel tener dietro alla dettatura interiore”. Questo del filologo e storico (ed elegante scrittore) Luciano Canfora, “Il copista come autore” (edito da Sellerio) è un libro sui libri che stimola la riflessione: quali, quanti e in che modo si sono “conservati” i testi degli scrittori antichi? E che cosa è in realtà un “originale” e che significa dire che esso sia “esistito”? In questa nuova edizione Canfora ha aggiunto un capitolo avvincente: “L’inesausta ricerca di testi antichi suscita da sempre la tentazione di creare ciò che è andato perduto, e che vorremmo resuscitare. Anche in questo campo l’attività di copia è lo strumento. Perciò nel riproporre queste pagine, abbiamo ritenuto necessario aggiungere un nuovo capitolo: Il falsario come autore. E abbiamo scelto di parlare di uno di loro: grandissimo e temutissimo”. Canfora (1942) insegna Filologia greca e latina. Con questa casa editrice ha pubblicato: La democrazia come violenza (1982), Storie di oligarchi (1983), Il comunista senza partito (1984), La sentenza (1985 e 2005), La biblioteca scomparsa (1986), Vita di Lucrezio (1993), Demagogia (1993), Manifesto della libertà (1994), La lista di Andocide (1998), Un ribelle in cerca di libertà. Profilo di Palmiro Togliatti (1998), Un mestiere pericoloso. La vita quotidiana dei filosofi greci (2000), Il copista come autore (2002, 2019), 1914 (2006, 2014), 1956. L'anno spartiacque (2008, 2016), La meravigliosa storia del falso Artemidoro (2011) e La trappola. Il vero volto del maggioritario (2013). Dirige la collana «La città antica» di questa casa editrice e la rivista «Quaderni di storia». Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Il mondo di Atene (Laterza 2001), Spie, URSS, antifascismo. Gramsci 1926-1937 (Salerno 2012), Intervista sul potere (Laterza 2013).

 

 

 

LIBRERIA PALOMAR AL FIANCO DI CAPALBIO LIBRI

Sarà la libreria Palomar di Massimo Marinotti e Monica Volpi il partner della tredicesima edizione di Capalbio Libri, la manifestazione dedicata al “Piacere di Leggere” in programma dal 26 luglio al 4 agosto in piazza Magenta nella cittadina toscana. La libreria Palomar ha due sedi: una a Grosseto nei locali del bar Italia in piazza Dante Alighieri, 18 e l’altra a Siena in uno dei palazzi storici più belli della città, Palazzo Piccolomini. Diretta da Monica Volpi, la libreria di Grosseto è un polo storico della cultura nel territorio, ha curato molte iniziative - tra le quali “libri e wine” - ed è apprezzata per la continua capacità di innovazione e attenzione ai giovani. Sarà la Palomar ad assicurare l’offerta dei libri a Capalbio, nel corso di tutti gli incontri del festival, con un banco dedicato in piazza Magenta. La libreria Palomar di Grosseto ospiterà la conferenza stampa di presentazione di Capalbio Libri 2019 lunedì 22 luglio alle ore 11.30.

 

 

L'ITALIA È UN SENTIERO SECONDO NATALINO RUSSO 

 

“L'Italia è un sentiero. Storie di cammini e camminatori” di Natalino Russo (edito da Laterza) è il racconto appassionato dell’Italia vista da quota zero: tra incantevoli sentieri di montagna e tratturi che rievocano pratiche antichissime, tra vie sacre di pellegrinaggio e percorsi che conservano memoria di scenari di guerra, questo libro è un invito irresistibile a uscire di casa e mettersi in cammino. Per centinaia di migliaia di anni noi umani abbiamo conosciuto solo un modo per muoverci: mettere un passo davanti all’altro. In qualche caso muli e cavalli hanno aiutato, ma per spostarci abbiamo sempre dovuto affrontare lunghe scarpinate. Agli inizi del secolo scorso automobili, treni e aerei hanno sconvolto quest’abitudine, condizionando il nostro corpo e anche il nostro modo di pensare. Camminando ci accorgiamo di riuscire a osservare i luoghi sotto una prospettiva diversa, ci sembra di entrarci meglio, di viverli più in profondità. In queste pagine ritroveremo il piacere di uno sguardo nuovo a partire da luoghi vicini e accessibili: ripercorreremo i passi di Giustino Fortunato sui monti Lattari, quelli dell’inglese Edward Lear in Aspromonte e il cammino degli anarchici nei monti del Matese. Andremo sulla via Vandelli in Toscana e nelle trincee della Grande Guerra. Senza trascurare gli itinerari religiosi, dalle vie francigene ai cammini di Francesco d’Assisi. E ancora, i percorsi classici di escursionismo e trekking, fino al grande sogno del Sentiero Italia: seimila chilometri e più di 380 tappe attraverso tutta la penisola. Russo, naturalista di formazione, ha scritto e fotografato per “National Geographic”, “Le Scienze”, “Geo”, “PleinAir”, “Bell’Italia”, “Dove”, “Meridiani”, “Il Tascabile”, “Qui Touring” e altre testate. È autore di oltre venti guide di viaggio e libri, tra cui Il respiro delle grotte e Nel mezzo del Cammino di Santiago, entrambi usciti per Ediciclo. Per Skira ha curato alcuni volumi fotografici, tra cui Una grotta fra terra e mare. È membro del team di esplorazioni geografiche La Venta e del collettivo Neos giornalisti di viaggio associati. Il suo sito è www.natalinorusso.it.

 

NINA STIBBE CI PORTA A “CASA PARADISO”

Inghilterra, 1977. Dopo aver trovato l’uomo giusto per sua madre, Lizzie Vogel, ormai quindicenne, è alla ricerca di un lavoretto che le consenta di concedersi qualche piccola libertà. Il suo tempo la vorrebbe punk e ribelle, ma Lizzie non si riconosce in questi modelli e agogna un’indipendenza indipendente. Così accetta un lavoro da infermiera ausiliaria a Casa Paradiso, decadente casa di riposo del Leicestershire. Il compito però si rivela più arduo del previsto: far uscire un ospite dalla vasca da bagno è un’impresa titanica, le colleghe sono stravaganti al limite della follia, e c’è il problema degli studi, difficili da seguire con regolarità quando il tuo unico pensiero è una banda di anziani esigenti (più Mike Yu, affascinante fidanzato di un’altra ausiliaria). La rivalità di un ospizio più attrezzato minaccia l’esistenza di Casa Paradiso, ed è allora che tutti, ospiti e dipendenti, si alleano, capitanati da una suora anticonvenzionale, per cercare di salvare quel luogo decrepito e assurdo ma tanto confortevole e attento alle necessità dei pazienti. A casa, intanto, la madre di Lizzie si appresta a un grande passo, forse. Dopo le turbolente avventure di crescita di “Un uomo al timone”, Nina Stibbe torna con “Casa Paradiso” (edito da Bompiani, traduzione di Beatrice Masini) una commedia pungente e dolceamara, che parla di adolescenza e vecchiaia, indagando tra lacrime e risate sui legami di famiglia e non solo.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)