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direttore Paolo Pagliaro

SENATO, DECIDE L’AULA
PD-LEU: UNA FORZATURA

Non è solo la maggioranza gialloverde a essersi divisa, ma una spaccatura si è registrata oggi anche nella Conferenza dei capigruppo al Senato, convocata a Palazzo Madama per decidere i tempi della crisi di governo. Dopo un incontro durato circa due ore, i presidenti dei vari gruppi non hanno raggiunto l’unanimità invocata stamattina dalla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, votando con la sola maggioranza semplice sulla calendarizzazione della crisi: la parola passa quindi all’intera Aula di Palazzo Madama – convocata domani, ore 18 – che dovrà fare il punto sulla crisi politico-istituzionale in atto e stabilirne i tempi. Votata a maggioranza assoluta oggi anche la calendarizzazione al 20 agosto delle comunicazioni del premier Giuseppe Conte: anche su questo domani si dovrà pronunciare l’Aula, chiamata a stabilire quando votare la mozione di sfiducia al premier Conte. In effetti, la seconda carica dello Stato lo aveva anticipato già nella mattinata: “Se i capigruppo non sono unanimi, deciderà l’Aula”, ha annunciato Casellati, sottolineando che “la convocazione dell'Assemblea, nell'ipotesi in cui il calendario dei lavori non venga approvato nei capigruppo all'unanimità, non costituisce forzatura alcuna, ma esclusivamente l'applicazione del regolamento” parlamentare. La parola passa quindi nelle mani dell’Aula, non senza le reazioni delle opposizioni che denunciano gli avvenimenti di questo pomeriggio come “uno spettacolo indegno” e una “forzatura gravissima quando nella capigruppo c'era l'accordo della maggioranza su Conte che avrebbe riferito sulla crisi il 20 in Aula”. A parlare è il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci, che denuncia un “ennesimo oltraggio al Parlamento”. Il senatore spiega poi che “quella comunicazione si sarebbe conclusa con una votazione e con la fine della storia di questo governo, mentre invece si è voluto fare l'ennesimo oltraggio al Parlamento". Concorde anche Leu, da cui arrivano parole dure criticando la scelta di “piegare il regolamento – dice Loredana De Petris, capogruppo del Misto e senatrice Leu - a chi ha deciso dalla spiaggia”. Una “cosa gravissima” la definisce De Petris, soprattutto “perché non garantirà a tutti i senatori di poter decidere”. Dal canto suo, la Lega, con la voce del capogruppo Massimiliano Romeo, ha rassicurato sul fatto che “abbiamo chiesto di votare al più presto la mozione di sfiducia a Conte. Siamo disponibili a votare anche a Ferragosto per parlamentarizzare la crisi e poi andare a votare”, dice accusando M5S, Pd e Leu di voler solo prendere tempo per mantenere le poltrone. “Prima si vota la sfiducia, prima si parlamentarizza la crisi e prima si potranno fare le consultazioni e si potrà andare a votare” conclude Romeo. Insieme alla convocazione del Senato, fissata per domani alle 19 anche la capigruppo della Camera, dopo il voto dell'aula del Senato sul calendario. (Lfa)

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