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direttore Paolo Pagliaro

DOPO WEEKEND DI TREGUA
TORNA IL CALDO AFRICANO

DOPO WEEKEND DI TREGUA <BR> TORNA IL CALDO AFRICANO

Si è ormai ritirato verso le sue terre di origine l'anticiclone nord africano che tanto caldo e afa ha dispensato nei giorni scorsi. Ora il quadro meteo climatico generale sul nostro Paese passa sotto il dominio del suo stretto parente, l'alta pressione delle Azzorre.  Ci stiamo preparando a vivere un weekend piuttosto stabile, soleggiato e con temperature piuttosto gradevoli, ma sarà per poco tempo. Il sito IlMeteo.it segnala che le temperature faranno registrare domani un lieve aumento su tutto il Paese, domenica più consistente a causa di un primo timido rinforzo dei venti caldi in arrivo dal nord Africa, preludio ad un'ormai confermata ondata di caldo attesa già per l'inizio della prossima settimana. I venti soffieranno deboli con rinforzi nelle aree meridionali della Sardegna e sull'area ionica con i mari che potrebbero risultare leggermente mossi in particolare al largo.  Lunedì dal continente africano risaliranno masse d’aria molto calde che interesseranno soprattutto le regioni centrali, meridionali e parte di quelle nordorientali. Le temperature cominceranno a lievitare sensibilmente fino a toccare picchi di 38 gradi come sono previsti in Umbria (Terni), Toscana (Firenze, Prato, Arezzo) e Lazio (Roma e Frosinone).  Con +87% di tempeste e grandinate il luglio 2019 in Italia segna un nuovo record dopo quello di mese più caldo degli ultimi 140 anni a livello globale. Una tendenza al surriscaldamento - sottolinea la Coldiretti - confermata da una estate 2019 che sale fino ad ora in Italia sul podio delle più bollenti dal 1800, piazzandosi al terzo posto per effetto di un mese di luglio con 2 gradi in più rispetto alla media storica mentre giugno aveva fatto registrare una temperatura superiore di 3,3 gradi rispetto alla media. Durante l’ultimo mese di luglio - spiega la Coldiretti - da nord a sud della penisola sono stati registrati 15 eventi estremi ogni giorno quasi il doppio di quelli rilevati l’anno scorso (+87%). Stiamo vivendo una stagione estiva a due facce segnata da temperature bollenti ma anche da eventi estremi che hanno distrutto le coltivazioni nei campi con piante sradicate, serre divelte, vigneti abbattuti, mele, pesche e altra frutta flagellata come pure meloni e pomodori ma anche campi allagati, soia e mais stesi a terra dalle forti tempeste di vento, trombe d’aria e temporali intensi accompagnati da grandinate killer con frane, strade di campagna impraticabili e pascoli isolati che hanno portato a chiedere nelle zone colpite lo stato di calamità. Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che - conclude la Coldiretti - si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. (16 ago - red)

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