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direttore Paolo Pagliaro

Di Livio porta a Trento
la Nazionale di Poste

“Nella mia carriera sono sempre andato avanti con voglia e sacrificio, con valori da grande professionista: mi sono ritrovato con la stessa mentalità di Poste Italiane perché questo è un progetto veramente importante, dal grande valore sociale”: a parlare è Angelo Di Livio, campione della Juventus e della Nazionale e attualmente commissario tecnico della Nazionale di Poste Italiane, nel corso dell’evento “Fare Squadra, anche in azienda”, organizzato nell’ambito della seconda edizione del Festival dello Sport di Trento. “Soldatino” – che ha partecipato a un talk insieme al direttore della Comunicazione di Poste, Paolo Iammatteo, moderato dal giornalista della Gazzetta dello Sport Nino Minoliti – ha visto la sua squadra battere in amichevole il Levico Terme per 4-1 in una sfida 6 contro 6. La Nazionale di Poste Italiane - composta esclusivamente da dipendenti dell'azienda - nasce circa un anno fa con l’intenzione di creare una vera e propria “Nazionale”, come canale attraverso il quale creare lo spirito di squadra e di aggregazione tra colleghi e per veicolare all’esterno messaggi concreti di sostegno e di vicinanza al territorio. L’azienda vuole così favorire l’identificazione e l’aggregazione e rappresentare simbolicamente i suoi 130mila dipendenti, da qui il concetto di “fare squadra”. “Poste italiane – spiega Iammatteo - ha deciso di creare una Nazionale per valorizzare la nostra territorialità e la capillarità dell’azienda. Abbiamo fatto una selezione in Intranet, 700 persone si sono candidate per giocare e portare fuori dalla nostra azienda lo spirito di Poste con una finalità benefica, quella di avere occasioni di sport a sostegno di diverse associazioni o territori in difficoltà. Noi chiediamo ai nostri colleghi di continuare a fare il loro lavoro e poi se hanno uno spirito aggiuntivo di fare anche altre esperienze per contribuire a creare uno spirito di squadra unico”. “Abbiamo composto una rosa di 30 giocatori, li abbiamo scelti con una media d’età sotto i 35 anni e poi il campo è il giudice migliore – continua Di Livio - Abbiamo tirato su una squadra che ci sta dando grandi soddisfazioni, ma per il mio modo di intendere il calcio guai a chi si arrende” aggiunge il Soldatino, che poi sottolinea: “Secondo me più di qualcuno avrebbe potuto sfondare, la loro sfortuna è che non li ho allenati prima. . . “ chiosa con tono scherzoso il ct della Nazionale di Poste. (Roc – 11 ott)

 

 

 

 

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