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direttore Paolo Pagliaro

Goggia-Maze, un incontro
ad alta velocità

Un incontro ad alta velocità, quello che ha visto protagoniste al Festival dello Sport due campionesse dello sci come Sofia Goggia e Tina Maze, oro olimpico nella discesa rispettivamente a PyeongChang 2018 e Sochi 2014. Sul palco del Teatro Sociale di Trento nella mattinata di sabato 12 ottobre le due atlete, introdotte dal direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti, hanno ripercorso le loro carriere per certi versi parallele anche se distanziate dai 10 anni che le separano all’anagrafe, rivivendo, commentandoli a vicenda, i momenti salienti delle rispettive vittorie olimpiche, ma anche i sacrifici e le fatiche del dietro le quinte: gli allenamenti e le preparazioni alla base delle due sfolgoranti vite sportive. Tina Maze, accolta in teatro dal vociare della figlia di un anno e mezzo in braccio al marito ed allenatore di sempre Andrea Massi, si è emozionata rivedendo le immagini della sua ultima gara, mentre Sofia Goggia ha lasciato entrare i presenti nella sua cameretta, dove campeggia tra gli altri cimeli una prima pagina della “rosea” dedicata alla collega slovena: “Tina è sempre stata una mia grande fonte di ispirazione”, ha rivelato la Goggia: “Da sciatrice era una macchina, capace di andare oltre, un gradino sopra tutte le altre”. Tina Maze in effetti è una delle 7 sciatrici capaci di vincere in tutte le discipline dello sci alpino: “È una questione di volontà ma soprattutto di lavoro. Quando ho deciso di fare sul serio nello slalom ero trecentesima, ma con gli allenamenti ed il lavoro di tutta la squadra sono arrivati risultati importanti. Con mio marito Andrea si faceva talmente sul serio durante gli allenamenti che per me poi sciare era un gioco”.

 

INFORTUNI. Sofia Goggia conferma, mentre sullo sfondo scorrono le immagini dei suoi duri allenamenti in palestra, utili per recuperare anche dai duri infortuni che hanno in passato messo in dubbio la sua carriera: “Ma l’importante è stato trovare la forza di tornare, dovuta alla voglia di dimostrare quello che sapevo di valere e che non ero mai riuscita a mostrare”. Tina Maze a un certo punto ha dovuto trovare la forza di smettere, spinta dal desiderio di maternità. “Mia madre mi ha avuto a vent’anni e io mi sentivo già in ritardo. Lo sport ti dà grande soddisfazione, ma il senso della vita me lo ha dato la famiglia”. Tanti gli aneddoti divertenti a partire dal concetto di “goggiata”, termine coniato per definire le pazzie della sciatrice bergamasca, “ma con le vittorie ho voluto dare un’accezione positiva alla parola”, all’accenno ai social network, perché Sofia Goggia su Facebook è seguita nientemeno che dal fondatore della piattaforma Mark Zuckerberg; fino al primo incontro tra le due sciatrici, in un hotel dai lunghi corridoi che la Goggia percorreva in stampelle per via di un infortunio.

 

OLIMPIADI 2026. In chiusura un commento sulle piste di Cortina, che ospiterà le Olimpiadi invernali nel 2026, ritenuta da entrambe una delle tappe più belle del circuito femminile, e poi spazio alla musica, con un video di Tina Maze in versione cantante: “Lo sci è un ritmo e la musica mi ha sempre aiutato molto, è una terapia, una bellissima cosa” dice la slovena, mentre la Goggia rivela: “Io ascolto tanti generi e mi piace scoprire di tutto, ma quando mi alzo la mattina con in testa un ritmo latino so già che andrò forte”. (Red – 12 ott)

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