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Schiavone (Cgie): Più attenzione a italiani nel mondo

Politiche appropriate per gli italiani all'estero, un capitolo di spesa adeguato nella prossima finanziaria e la convocazione della conferenza Stato-Regioni-Province autonome-Cgie. Sono le richieste avanzate al governo dal Consiglio generale degli italiani all'estero, che ha convocato - da oggi a giovedì 7 novembre alla Farnesina - la riunione del Comitato di presidenza. L'obiettivo è fare il punto sull'attualità (è il primo Comitato di presidenza dopo l'insediamento del nuovo governo) e sui lavori che impegneranno il Cgie nel prossimo futuro. Il Consiglio generale degli italiani all'estero chiede al governo "una presenza e un'interlocuzione continua", spiega a 9colonne il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone. Anche perché "gli italiani nel mondo aumentano e a ogni pubblicazione statistica, per qualche giorno, l'argomento è all'attenzione nazionale per poi scadere nel dimenticatoio", fa notare Schiavone. Il riferimento è alla recente pubblicazione del Rapporto Italiani nel mondo 2019, della Fondazione Migrantes, che ha registrato un aumento del 70% della mobilità italiana verso l'estero negli ultimi 13 anni. A mancare, a detta del segretario generale del Cgie, sono "politiche vere e proprie per gli italiani nel mondo. Pensiamo che il governo debba promuovere iniziative affinché gli italiani all'estero continuino a vivere la propria italianità" anche fuori dai confini nazionali.

Per il Cgie la crisi di governo e il cambio dell'esecutivo ha significato il rinvio della conferenza Stato-Regioni-Province autonome-Cgie, convocata inizialmente per la fine di questo mese. "Abbiamo lavorato per oltre un anno nel definire la data con ministri e sottosegretari - spiega Schiavone -. Questa conferenza sarà rinviata e in occasione del Comitato di presidenza dovremmo decidere il periodo o le date definitive".

Sempre a novembre il Cgie si sarebbe dovuto riunire nella seconda plenaria dell'anno (la prima si è svolta a luglio) ma anche questa è saltata, a causa della mancanza di coperture finanziare. "Lo scorso anno, nella fase di definizione della manovra, avevamo posto all'attenzione del governo dell'epoca la necessità di mettere a disposizione ulteriori risorse perché non riuscivamo a gestire tutte le attività", prosegue il segretario generale del Cgie. Si arriva quindi alla legge di bilancio 2020 e la richiesta del Cgie è chiara: "Riteniamo che occorra garantire il minimo di copertura finanziaria per poter svolgere le attività previste della legge del Cgie". Al Comitato di presidenza, dove interverranno anche ministri e dirigenti ministeriali, "vorremmo capire le previsioni e se serve un intervento affinché si possano aggiustare e modellare anche le coperture per le attività che il nostro paese svolge per gli italiani all'estero", chiosa Schiavone. Quello che serve è un progetto politico "per cercare di frenare l'emorragia delle partenze e per tenere assieme le comunità all'estero, che esprimono un potenziale fortissimo e che continuano a dare un contributo rilevante al Pil italiano", sottolinea Schiavone ricordando la ragione principale dei flussi verso l'estero, e cioè la ricerca di lavoro. "Abbiamo bisogno di mettere in piedi politiche di prevenzione per cercare almeno di frenare l'emorragia di partenze e assieme a diversi ministeri - è l'obiettivo del Cgie - cercare di creare e stimolare nuove formule per evitare questa fuga. Su questo proponiamo che ci sia un momento dove i vari ministeri interessati si impegnino a incontrarci per decidere quale tipo di interventi pubblici il nostro paese potrebbe mettere in campo". Una sorta di Tavolo istituzionale, "per cercare di controllare meglio questa fuga di cittadini perché ormai la presenza degli italiani all'estero rappresenta più un esodo che un viaggio", conclude Schiavone. (5 nov - sip)

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