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Migranti, Vignali (Maeci): Proponiamo corridoi umanitari europei

Migranti, Vignali (Maeci): Proponiamo corridoi umanitari europei

“Siamo qui al Parlamento europeo per presentare l’esperienza italiana dei corridoi umanitari e per proporre un progetto di corridoi umanitari europei”. Così Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del ministero degli Esteri, intervistato da 9colonne a margine del convegno “Corridoi umanitari, una proposta per il futuro”, organizzato a Bruxelles da Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare M5S e vicepresidente del Parlamento europeo. “E’ un’idea e una visione importante che abbiamo quella di allargare l’esperienza - aggiunge Vignali - attraverso i corridoi umanitari abbiamo portato tantissime persone in sicurezza dalla Libia e dall’Africa in Italia, vorremmo ora che questo diventasse un grande progetto europeo e per farlo abbiamo bisogno ovviamente di un coinvolgimento delle Istituzioni europee – del Parlamento, del Consiglio, della stessa Commissione – e aspettiamo la proposta che il presidente della Commissione deve fare su asilo e migrazioni: abbiamo evidentemente bisogno di un sostegno finanziario europeo che accompagni questi processi e che quindi possa rafforzare quello che sta già accadendo attraverso i nostri corridoi umanitari”.

“Noi vorremmo che il processo si allargasse a più stati membri – sottolinea il direttore generale per le politiche migratorie della Farnesina - per il momento abbiamo solo Italia, Belgio, Francia ma forse potrebbero unirsi anche la Germania ed altri. Naturalmente siamo pronti a lasciare ampia flessibilità a chi voglia unirsi a questo progetto sulle modalità attraverso cui realizzare i corridoi e poi vorremmo che ci fosse un approccio comune sul terreno delle regole di questi strumenti, per esempio in rapporto all’area geografica: noi siamo particolarmente attenti a quello che accade in Libia e alla situazione drammatica dei migranti e dei rifugiati in quel Paese e vorremmo evitare un fattore di attrazione di migranti in Europa, quindi dobbiamo fissare dei termini ben precisi sulla durata del programma. Infine un ruolo molto importante è rivestito dalla società civile – sottolinea Vignali – le organizzazioni confessionali e laiche devono poter agire sul terreno anche con l’aiuto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, individuando e selezionando i più bisognosi, preparandoli a venire attraverso attività di formazione linguistica, culturale e poi accompagnandoli nella fase di arrivo, integrazione nella nostra società, preparazione allo studio, al lavoro: insomma a vivere in Europa”.

(Lfa – 10 dic)

(© 9Colonne - citare la fonte)