Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Al Sistina arriva
'Ghost - Il Musical"

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

 Al Sistina arriva <br> 'Ghost - Il Musical

 "GHOST - IL MUSICAL" ARRIVA A ROMA AL SISTINA

“Ghost Il Musical", tratto da Ghost, il cult movie della Paramount Pictures che dagli anni ‘90 ha commosso generazioni di spettatori, arriva in contemporanea in Spagna e Italia, adattato per il teatro dallo sceneggiatore originale Bruce Joel Rubin, con la regia di Federico Bellone. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Sistina dal prossimo martedì 28 gennaio. Protagonisti? Il fantasma di un uomo assassinato, la donna che amava in vita e continua ad amare da spirito, una strampalata medium che può restituirgli la voce e un assassino in attesa di essere scoperto e portato all’Inferno. Un thriller romantico, dove la suspence creata dai continui colpi di scena si alterna alla dimensione interiore del ricordo, una storia che indaga il senso dell’amore quando vive oltre il tempo. Anzi, quando è l’altrove irraggiungibile a renderlo autentico. “Ghost Il Musical" è una produzione internazionale Show Bees in collaborazione con Colin Ingram e Hello Entertainment che sarà in tournée nelle principali piazze italiane. Dal Teatro EuropAudorium di Bologna, il 25 e 26 gennaio, al Teatro Sistina di Roma dal 28 gennaio al 9 febbraio, al Teatro degli Arcimboldi di Milano dall’11 febbraio al 1 marzo e in molte altre città fino a maggio. Trasposizione fedele del film vincitore di un Golden Globe per la miglior attrice non protagonista (Whoopy Goldberg) e per la miglior sceneggiatura, Ghost Il Musical mantiene l’impianto narrativo del successo cinematografico, ma sposa appieno le regole del teatro. La forza di Ghost Il Musical è soprattutto nella storia. Sono gli archetipi dell’amore che non può ritornare alla fisicità terrena a generare nel pubblico fascino e inquietudine. Dal mito di Orfeo che non può guardare la sua Euridice se non a costo di perderla per sempre fino alla letteratura romantica che ha ispirato gli atti bianchi di molti balletti, animati da spiriti di fanciulle innamorate.

LA TRAMA Questa la trama: le vite di Sam (Mirko Ranù) banchiere di New York e Molly (Giulia Sol), giovane artista, vengono sconvolte dall’omicidio di lui. Sam si ritrova ben presto fantasma e per manifestarsi a Molly si serve della truffaldina medium Oda Mae (Gloria Enchill). I due cercano di convincere Molly dell’esistenza di una vita ultra terrena e insieme riescono a smascherare il mandante dell’omicidio di Sam: l’avido Carl (Thomas Santu). Guest star internazionale, nel ruolo del fantasma dell’ospedale, Ronnie Jones. Compositore e cantante tra i più originali della scena mondiale è anche autore di grandi successi per artisti italiani, fra cui Zucchero Fornaciari. La regia e la scenografia sono di Federico Bellone firma internazionale che ha contribuito al trionfo in Italia di grandi musical: Mary Poppins, Fame, West Side Story, The Bodyguard-Guardia del corpo, Dirty Dancing, Newsies, A qualcuno piace caldo. La regia associata e la coreografia sono di Chiara Vecchi. Il disegno luci è di Valerio Tiberi, light designer che ha lavorato nelle più note produzioni internazionali di musical e di opera lirica. Ma non è tutto.

GLI EFFETTI SPECIALI Gli effetti speciali, con il fantasma di Sam e degli altri personaggi che prendono forma entrando e uscendo dai corpi o passando attraverso le porte, nascono dalla brillante mano di Paolo Carta. Un mago dell’illusionismo capace di sorprendere lo spettatore più che con la tecnologia con trucchi da vecchio artigiano dell’inganno. La grande spettacolarità degli effetti speciali è una delle caratteristiche principali sia del film sia del musical. “In un musical come Ghost - spiega Paolo Carta - è facile immaginare come alcuni effetti possano fare la differenza. Vedere il protagonista passare attraverso la porta come un fantasma, l'anima di un defunto entrare improvvisamente nel corpo della medium, oggetti che si muovono inspiegabilmente fa sì che il pubblico dimentichi di essere in presenza di una finzione scenica”. La colonna sonora pop-rock, arrangiata da due big della musica internazionale, Dave Stewart, ex componente degli Eurythmics, e Glen Ballard, tra gli autori della musicista canadese Alanis Morissette, fa da sfondo a un racconto senza tempo. Un musical sensoriale e fantasy dove ogni accadimento nasconde un mistero apparentemente inspiegabile.(red)

Foto Gianluca Colombo

 

METIS TEATRO, UN FEBBRAIO DEDICATO ALLE OPERE DI VISNIEC

L’Associazione Culturale MetisTeatro, con il Patrocinio della Uilt Lazio Unione Italiana Libero Teatro e dell’Accademia di Romania in Roma, presenta una rassegna di cinque spettacoli tratti dalle opere di Matéi Visniec che verranno allestiti in tre teatri di Roma (Furio Camillo, Carrozzerie NOT, Centrale Preneste) durante il mese di febbraio 2020. Una occasione di studio ed approfondimento di uno dei maggiori autori contemporanei attualmente rappresentati a livello internazionale che troverà il suo compimento nella eccezionale presenza dell’autore il 26 febbraio presso l’Accademia di Romania in Roma, in un incontro aperto con gli interpreti della Compagnia e il pubblico, presentato dal professor Bruno Mazzoni. MetisTeatro riconferma la sua attenzione alla drammaturgia contemporanea, che l’ha portata nelle passate stagioni a presentare opere del Maestro Visniec, (2018 Il comunismo spiegato ai malati di mente; 2019 Occidental Express). In questa occasione, oltre alla ripresa de Il comunismo spiegato ai malati mente (Carrozzerie NOT - 28 e 29 febbraio) e di “Occidental” Express (Teatro Centrale Preneste - 21 febbraio) verranno portati in scena “Il Teatro Decomposto o l’Uomo pattumiera”, testo vincitore del premio Théâtre Vivant del 1993, (1 febbraio, Teatro Furio Camillo), “Attenzione alle vecchie signore corrose dalla solitudine” (2 febbraio - Teatro Furio Camillo) e “Migraaanti o Troppi (ormai) su questa vecchia chiatta” (16 e 29 febbraio - Carrozzerie NOT). Il 26 febbraio in occasione dell’incontro con il maestro Matéi Visniec, la compagnia presenterà infine presso l’Accademia di Romania in Roma, degli estratti dagli spettacoli della rassegna in corso sotto forma di mise en éspace, quale spunto per un approfondimento dell’opera dell’autore ed un omaggio alla sua presenza così eccezionale e preziosa. Matéi Visniec, drammaturgo, poeta e giornalista romeno naturalizzato francese, emigrato in Francia sotto il regime di Ceausescu per l’impossibilità di poter mettere in scena le sue opere osteggiate e censurate continuamente dalle autorità, è ad oggi, uno degli autori più rappresentati in Francia e in Romania (dove nel 1996 gli è stato dedicato un festival dal Teatro Nazionale di Timisoara), e tra i più conosciuti in Europa e nel mondo. Le tematiche del suo teatro, intrecciate a doppio filo alla sua biografia, affrontano e denunciano con toni spesso metaforici, surreali e grotteschi la condizione dell’uomo moderno, non già e non solo sotto i regimi autoritari, ma anche nel mondo apparentemente libero delle democrazie occidentali.

 

ROMA: AL TEATRO CIAK “LA CENA DEI CRETINI”

Fino a domenica 26 gennaio è in scena al Teatro Ciak di Roma (via Cassia, 692) uno spettacolo che vedrà sul palco due grandi protagonisti: “La Cena dei Cretini” di Francis Veber con Nino Formicola e Max Pisu, accompagnati da Alessandra Schiavoni, Andrea Zanacchi e Marco Manzini, per la regia dello stesso Nino Formicola. Le scene sono di Francesco Fassone. Siamo in Francia, nella Parigi bene. Ogni mercoledì un gruppo di amici, stanchi ed annoiati, organizza una cena speciale a cui vengono invitati personaggi ritenuti stupidi per riderne e farne beffa per tutta la serata. Gli invitati sono ignari del “gioco” e che la cena sia denominata “La Cena dei Cretini”. Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta… Il “cretino” Francois, invitato dal brillante Pierre, ribalterà la situazione, passando da vittima a carnefice. Riuscirà infatti a creare una serie infinita di problemi a Pierre, arrivando persino a mettergli in crisi il matrimonio. Il tutto in un crescendo di gag, malintesi e situazioni comiche paradossali ed esplosive. Il capolavoro di Francis Veber torna a divertire le platee di tutta Italia con due protagonisti d’eccezione. “La Cena dei Cretini” è stata scritta negli anni Novanta dall’autore francese, diventando un vero e proprio cult dopo la trasposizione cinematografica del 1998, con regia dello stesso Veber. Una trama semplice, ma di grande impatto comico, come si addice alle commedie più riuscite.

 

"DER BOXER", IN SCENA LA STORIA DEL PUGILE ZINGARO CHE SFIDÒ IL TERZO REICH

Berlino, 9 giugno 1933. Le pareti della birreria Bock sembrano dover esplodere da un momento all’altro, tanta è la gente nel locale. In questo posto impregnato di fumo e di voci, rumoroso e concitato, sta per disputarsi la sfida per il titolo nazionale dei pesi medi di boxe. Sotto gli occhi stupefatti dei presenti succede qualcosa di incredibile: un pugile giovanissimo stende in sei riprese il favorito. Il ragazzo danza sul ring. È bello, anche. I presenti, specie le donne, sono in visibilio. Lui è Johann Trollmann, il nuovo campione di Germania ed è uno zingaro. Diventa subito un nemico giurato del regime nazista, che considera la boxe alta espressione per l’affermazione della supremazia della razza ariana. Il problema, però, è che il popolo in lui non vede lo “zingaro”, ma un campione capace di emozionare. A questa storia straordinaria è dedicato Der Boxer, il nuovo spettacolo teatrale prodotto dalla compagnia Teatro Tabasco, di e con Michele Vargiu che fa tappa a Roma dal 24 al 26 gennaio (Teatro Kopò, via Vestricio Spurinna, 47/49) per poi proseguire per la Sardegna: lunedì 27 al Teatro N. Mandela di Santa Teresa di Gallura (OT) e venerdì 31 a Neoneli (OR) al Centro di aggregazione. In un emozionante monologo, l’attore sassarese racconta la storia di questo ragazzo che con determinazione sfidò il Terzo Reich, facendosi amare da un popolo intero. Una vicenda di sport senza tempo, di amore e di guerra, una discesa senza freni in uno dei periodi più bui della storia, narrata con rigore storico e senza rinunciare alle suggestioni del racconto teatrale. Il tutto impreziosito dalle musiche dal vivo degli Elva Lutza: Gianluca Dessì alla chitarra e Nico Casu alla tromba. Michele Vargiu è regista, autore e attore. Diplomato alla Scuola internazionale del Teatro Arsenale di Milano, perfeziona la sua formazione studiando con Coco Leonardi, Firenza Guidi e Marco Baliani. Dal 2010 concentra gran parte del suo percorso sul teatro di narrazione: una forma di teatro fatta essenzialmente di parola, popolare e vicina alla gente. Svolge inoltre una intensa attività di autore per altre realtà teatrali e tiene seminari e laboratori teatrali per ragazzi e adulti, e specifici workshop sul teatro di narrazione e sul racconto orale. Collabora come attore e speaker per Radio Rai e Rai Tv. Alcuni suoi testi sono stati recentemente pubblicati e tradotti in Spagna dall’Instituciò de les llettres catalanes. Gli Elva Lutza sono considerati una delle realtà più interessanti del panorama musicale sardo. Vincitori del Premio Andrea Parodi nel 2011; nel 2019 entrano nella cinquina dei finalisti alle Targhe Tenco come miglior disco nella sezione interpreti con il nuovo album, Cancionero, in cui è protagonista la cantante catalana Ester Formosa. Brani in catalano, in sardo, in castigliano e in antico sefardita per un’opera che sta avendo una distribuzione internazionale a cura di Felmay. La loro musica è un inusuale mix di tradizione, improvvisazione di stampo jazz e canzone d’autore.(red)

GAIA DE LAURENTIIS E PIETRO LONGHI IN DIAMOCI DEL TU

Per la prima volta insieme sul palco del Teatro Manzoni di Roma - via Monte Zebio, 14 – andranno in scena Gaia De Laurentiis e Pietro Longhi con la commedia brillante “Diamoci del tu” regia di Enrico Maria Lamanna. Un asettico rapporto di lavoro pluriennale diventa sorprendentemente una spassosa, arguta scintillante relazione. Come un fiore sbocciato solo al momento giusto, la storia tra il burbero e scontroso datore di lavoro e la sua ineffabile collaboratrice ci offre lo spunto per una commedia deliziosa che cancella di colpo la ruggine di un lungo regime di incomunicabilità. Ed il nuovo, improvviso scoprirsi riscatta sia lui che lei da anni di solitudine, di segreti e di dolori, prendendo molto presto una piega briosa e brillante. Lei sa tutto di lui. Lui non sa assolutamente nulla di lei. Non ha mai voluto saperne nulla, considerandola poco più di uno degli strumenti di cui si serve per il suo lavoro d’ufficio.  Così, in una fredda sera di novembre, i due cominciano a confrontarsi per la prima volta senza la formalità dei ruoli, arrivando presto a rivelazioni sorprendenti, ma anche divertenti e commoventi.  Alle volte l’amore, come il paradiso……può attendere, ma al momento opportuno sa sempre come coinvolgere il nostro cuore. Una commedia brillante, romantica ma soprattutto da un finale per nulla scontato. Fino al 23 febbraio.

 

FRANCO OPPINI IN SCENA A ROMA CON “COCKTAIL PER TRE”

Fino al 2 febbraio va in scena al Teatro Marconi di Roma (viale Marconi, 698 E) lo spettacolo “Cocktail per tre” (nel titolo originale Caprichos) per la regia di Marco Belocchi, tradotto da Pino Tierno.  In scena Franco Oppini, Miriam Mesturino e Marco Belocchi. Cocktail per tre è una commedia nel senso più nobile del termine. Ovvero una trama ben strutturata, dei personaggi credibili, dialoghi scoppiettanti, un finale a sorpresa. Una di quelle commedie che, nonostante metta in scena uno dei temi più sfruttati, il triangolo amoroso, riesce, con un’ennesima variazione, ancora a stupire e a far riflettere, pur divertendo. Ma Caprichos è soprattutto una commedia per attori, dove è la sapienza e perché no? la scaltrezza degli interpreti a fare la differenza. Dove l’ironia e l’ambiguità della parola passano attraverso le allusioni recitative, gli sguardi, le pause, il ritmo. I tre personaggi che il testo propone hanno tutti caratteristiche ben definite e specialmente i due contendenti maschili, Gianni, l’ex marito di Cristina, impenitente e simpatico donnaiolo, e Vittorio, l’attuale amante di lei, parlamentare europeo, serio, posato, ma calcolatore, sono due caratteri diametralmente opposti, ma con sfumature sottili che con lo scorrere della vicenda si evolvono in maniera imprevedibile. Cristina, attrice di successo, dotata di personalità ed estro, si trova tra due fuochi ed è forse lei a risultare la vera vittima di un gioco se non perverso, quantomeno crudele.  Dosare questi elementi è determinante per la riuscita della commedia che, sebbene si ponga sul piano dell’intrattenimento, non cede però alla facile risata o all’effetto farsesco. Basandosi invece su una scrittura divertente, corrosiva e di notevole penetrazione psicologica, mette a nudo sia alcune dinamiche di coppia, sia i concetti tradizionali di fedeltà-amore-tradimento e, avvalendosi di un’ironia e di un distacco certamente da assecondare, diventa uno spettacolo godibile e intelligente, perfino leggibile a più livelli. Lo spettacolo sarà in scena al teatro Marconi dal giovedì alla domenica fino al 2 febbraio.  (red)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)