Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

L’EFFETTO SARDINE
SALVA IL GOVERNO

“Un grazie enorme alle Sardine”. Con questa frase, raccolta dai giornalisti nella tarda serata di ieri, allorché il trend del risultato elettorali in Emilia Romagna era già chiaro, il segretario del partito democratico Nicola Zingaretti ha concentrato tutto il senso del responso delle urne di questa tornata regionale che avrebbe potuto rivelarsi fatale per il governo. Invece la temuta defaillance storica nel bastione della sinistra non c’è stata, ed elemento fondamentale della tenuta della “regione rossa” è stata l’altissima affluenza alle urne, elemento portante della quale - con pochi margini di dubbio - pare essere stata la “chiamata al voto” del neo movimento nato il 15 novembre proprio a Bologna, e proprio per protestare contro Matteo Salvini, che sull’esito della consultazione in Emilia ha fatto quasi un referendum politico, cercando di trasformarlo nella spallata decisiva per infrangere la tenuta del governo. A conferma del peso delle Sardine sul risultato del voto, anche il fatto che la Borgonzoni ha totalizzato meno voti della coalizione che la sosteneva, mentre per Bonaccini è stato il contrario.  "Grazie a chi si è preso la briga di andare al seggio - ha dichiarato nella notte il leader del Carroccio dalla sede del comitato elettorale di Borgonzoni -. Sono contento e mi prendo il merito per aver coinvolto tante persone, ci ho messo sangue e anima. Per la prima volta dopo 70 anni c'è stata una partita". Il che è effettivamente innegabile, anche se venendo ai numeri, Bonaccini è al 51,4% mentre Borgonzoni si ferma al 43,7%. Passando invece alle performance dei singoli partiti, il Pd è al 34,7% mentre la Lega è al 32%. A seguire Fratelli d’Italia con 8,6%, la lista Bonaccini Presidente al 5,8%, il M5S al 4,7%, E.R. Coraggiosa al 3,8%, Forza Italia al 2,6%, Europa Verde al 2%, la lista Borgonzoni presidente è al 2,2%, Più Europa al 1,5% e Partito Comunista 0,5%. Se i numeri rendono “l’onore delle armi” al partito di Salvini, impietosamente fotografano la scomparsa del Movimento 5 Stelle, che alle politiche aveva ottenuto oltre il 27%. 

Tutt’altra situazione in Calabria, dove si registra un vero e proprio trionfo del centrodestra. Jole Santelli è infatti al 55,4%, con l’appoggio di Lega, FdI e del resto del centrodestra. Lontanissimo Callipo (30,1%). I Cinquestelle registrano un risultato deludente, con Francesco Aiello al 7,3%, superato anche dal candidato della lista civica e ben distante dai risultati pentastellati delle elezioni politiche. Un tracollo per il quale, ha osservato Salvini “a Roma cambierà qualcosa”. Intanto, subito dopo la chiusura delle urne, le Sardine hanno pubblicato un post su Fb dando appuntamento al loro prossimo congresso, previsto a metà marzo: "Ci vediamo a Scampia". (27 gen / red)

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