di Paolo Pagliaro
(30 gennaio 2020) A mezzanotte del 31 gennaio scatta la Brexit, Boris Johnson tiene un discorso alla nazione e i 73 deputati britannici si dimettono dal parlamento europeo. Tra chi subentra ci sono anche quattro italiani: Vincenzo Sofo, Salvatore De Meo, Sergio Berlato e Sandro Gozi. Anche per loro, oltre che per metà degli inglesi, la mezzanotte del 31 gennaio vale un brindisi. La data è simbolica, perché i veri cambiamenti avverranno alla fine dell’anno, quando scadrà il periodo di transizione di 11 mesi che i negoziatori hanno concordato per consentire una separazione ordinata.
Tuttavia qualche novità scatta già da sabato. Innanzitutto la Brexit diventerà irrevocabile e il Regno Unito non farà più parte delle strutture decisionali dell’Unione. Non vedremo più ministri e funzionari di Londra ai vertici di Bruxelles. Il passaporto del Regno Unito non darà più diritto di cittadinanza europea. Già in queste ore vengono rilasciati i nuovi documenti senza la dicitura "Unione Europea". Cambierà anche il colore dei passaporti che passerà dal bordeaux al blu.
Durante il 2020 tutto sarà come prima per i tre milioni di cittadini europei, un quarto dei quali italiani, che vivono nel Regno Unito e per il milione di cittadini britannici che vivono oltremanica. Tutti continueranno ad usufruire dell’assistenza sanitaria e degli altri benefici dello stato sociale. Fino al 31 dicembre, fare affari o vacanze nel Regno Unito sarà esattamente uguale a prima. Quello che accadrà dopo deve essere ancora negoziato e potrebbe riservare spiacevoli sorprese-
A Londra domani sera i Remainers hanno organizzato una veglia funebre. Alle 23, mezzanotte ora italiana, risuonerà l'Inno alla Gioia, ultimo tributo a una storia cominciata nel 1973, quando il Regno Unito entrò nella comunità europea.
(© 9Colonne - citare la fonte)