Arrivano le mascherine Made in Italy. Le aveva chieste la scorsa settimana il commissario straordinario all’amergenza coronavirus Domenico Arcuri, lamentando la difficoltà del Paese a farne scorta per due motivi: l’elevata concorrenza sul mercato a livello planetario, e soprattutto l’assenza di una industria italiana di mascherine chirurgiche. Detto, fatto: “le prime 25 aziende delle filiera del sistema moda da ieri producono 200mila mascherine chirurgiche al giorno con un piano per aumentarle fino 400mila la prossima settimana e a 700mila tra due settimane” spiega Arcuri in conferenza stampa. Lo stesso vale per le aziende dell’igiene personale “che oggi producono altre 200mila mascherine e passeranno a 400mila dalla prossima e 750 mila dalla prossima”. Insomma,  “in una settimana abbiamo fatto un importante pezzo di strada, ringrazia la capacità del sistema industriale italiano. E sono state autorizzate altre 14 aziende” che da domani inizieranno anche loro la produzione. Quanto alla polemica nata ieri sulla qualità delle mascherine distribuite al personale medico, Arcuri chiarisce che “abbiamo distribuito ieri all’ordine dei medici una fornitura di mascherine, non smetterò mai di ringraziare il personale medico per il lavoro che sta facendo e penso che abbiano bisogno di avere una scorta. Acquisiamo le mascherine sul mercato dove le troviamo e quando le troviamo, ci tengo a sottolineare che nessuna delle forniture non ha passato il vaglio di garanzia”.  “Abbiamo a disposizione una molteplicità di strumenti tranne il tempo: questa guerra si vince anticipando le mosse e non seguendole” spiega il commissario. “Abbiamo chiesto al ministro Guerini di poter utilizzare aerei del ministero della Difesa e di Leonardo Spa per il trasporto di materiale, oltre a mezzi su gomma della Difesa, in questo modo riusciamo a far arrivare a destinazione il materiale il giorno stesso in cui lo acquisiamo”.

(Sis)