Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

I CONTAGI RIMANGONO
SOTTO CONTROLLO

Anche i dati forniti oggi dalla Protezione Civile sulla curva del contagio inducono all’ottimismo e a un pizzico di serenità: 593 nuovi casi, 70 morti (di nuovo al di sotto della soglia psicologica dei 100), oltre 150mila tra dimessi e guariti, una pressione sempre minore sugli ospedali italiani, che è uno dei fattori essenziali presi in considerazione dall’algoritmo studiato per valutare le misure di aperture e chiusure usl territorio: sono 2.980 in meno gli assistiti rispetto a ieri, 16 in meno i ricoverati in terapia intensiva. Ma i dati sono al momento l’unica cosa che consentano alia politica, e in particolare alle Regioni, di non discutere. Nervi particolarmente tesi in Lombardia, l’epicentro italiano del virus, dove i dati parlano di 382 nuovi positivi (ben oltre la metà del totale ) e 20 decessi fanno comunque star tranquillo il presidente Attilio Fontana, che assicura che i dati “sono tutti in miglioramento rispetto alle precedenti stime" e che “in previsione del provvedimento governativo nel quale si stabilirà la riapertura della circolazione tra le diverse regioni, la Lombardia rientrerà sicuramente nel novero delle regioni che avranno libertà di movimento. Dal 3 giugno i lombardi saranno liberi di circolare in tutta Italia”.

Sarà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nei prossimi giorni, ad ufficializzare quali e quanti spostamenti tra Regioni saranno possibili nella prossima fase, ma intanto una dura critica alla Lombardia è arrivata dalla Fondazione scientifica Gimbe, che accusa la Regione di non fornire dati corretti, sostanzialmente inserendo nel computo anche i tamponi di conferma delle negatività abbassando così l’incidenza tamponi/ contagi, dalla quale peraltro dipende fortemente anche la decisione sulle riaperture. Accuse decisamente rispedite al mittente dalla Lombardia, che anzi minaccia azioni legali: “I nostri dati, come da protocollo condiviso da tutte le Regioni, vengono trasmessi quotidianamente e con la massima trasparenza all’Istituto Superiore Sanità".

A tenere banco sono sempre anche le proposte di Sicilia e Sardegna di istituire uan sorta di patentino ‘covid-free’ per chi intende recarsi sulle isole: a sentirsi toccata è ancora una volta la Lombardia, col sindaco di Milano Giuseppe Sala che risponde al governatore sardo Solinas: “io non andrei in vacanza laddove fosse richiesto un test di negatività al virus. A parte il fatto che non è così semplice disporre di questi test, penso sia sbagliato discriminare gli italiani per regioni di appartenenza. Milano e la Lombardia saranno sempre terre di libertà e di accoglienza. Ci aspettiamo lo stesso dal resto del Paese”. Ma anche il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ‘boccia’ l’idea: “E’ incostituzionale”.

(© 9Colonne - citare la fonte)