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direttore Paolo Pagliaro

De Cataldo,
'Io sono
il castigo'

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

De Cataldo, <br> 'Io sono <br> il castigo'

“IO SONO IL CASTIGO”, IL NUOVO NOIR DI DE CATALDO  

Un tipo eccentrico, così viene definito da chi lo conosce, il Pm Manrico Spinori della Rocca, Rick per gli amici, gentiluomo di antiche origini nobiliari, affascinante, un po’ donnaiolo e con una madre ludopatica. Ma anche i più scettici devono fare i conti con la statistica: nel suo mestiere è bravissimo. In più non perde mai la calma, cosa che gli torna utilissima quando si trova a indagare sulla morte di Ciuffo d’oro, famoso cantante pop degli anni Sessanta poi diventato potente guru dell’industria discografica. Subito era parso un incidente stradale, ma non è così: qualcuno lo ha ucciso. Del resto, alla vittima, i nemici non mancavano, per il movente c’è solo da scegliere. Rick, coadiuvato dalla sua squadra investigativa tutta al femminile, si mette dunque al lavoro. E fra serate musicali, vagabondaggi in una Roma barocca e popolana, cene grottesche con aristocratici incartapecoriti, arriverà ancora una volta alla soluzione del mistero. “Io sono il castigo. Un caso per Manrico Spinori” è il titolo dell’ultimo romanzo di Giancarlo De Cataldo pubblicato da Einaudi. “Il secondo atto si spense nel silenzio. Finalmente partì l’applauso. L’uomo dai capelli grigi si alzò e si diresse verso il foyer per un calice di vino. In quel momento gli vibrò il cellulare. Lesse il messaggio, sospirò, e scuotendo la testa uscí dall’edificio, avviandosi al vicino parcheggio di taxi. Il suo nome era Manrico Spinori, sostituto procuratore della Repubblica in Roma. Quel mercoledí era di turno ed era stato convocato in ben altro teatro”.

 

PIERLUIGI DE PALMA SI RACCONTA IN “BARI CALLING”

"Sono uno dei più grandi interpreti viventi dell’arte di raccontarsi bugie, facendole sembrare non solo vere ma anche sincere". Inizia così “Bari calling” (Editori Laterza(, il racconto biografico di Pierluigi De Palma. Avvocato, suo malgrado, De Palma appartiene a quella generazione che ha avuto vent’anni negli anni Ottanta, una generazione fuori tempo massimo rispetto a tutte le grandi cose della storia. Con due eccezioni: “i concerti di Springsteen e le partite di Totti”. Nel giorno dell’addio al calcio di Totti, davanti alle lacrime del Capitano e del suo popolo di reduci, va in scena il dissacrante bilancio esistenziale di un cinquantenne assalito dal dubbio che tutte le scelte cruciali della sua vita sono avvenute ‘suo malgrado’. E ‘suo malgrado’ sono state tutte vincenti. La capacità di adattarsi alla vita accidentalmente capitata sembra essere la cifra della generazione che ha avuto vent’anni negli anni Ottanta. Una generazione fuori tempo massimo rispetto a tutte le grandi cose della storia. “Nel ʼ68 avevo 4 anni, 5 quando andammo sulla luna, 6 la notte di Italia-Germania; 10 quando ci fu il referendum sul divorzio. Avevo sempre 10 anni quando ci fu l’Austerity e la domenica si andava a piedi; ne avevo ancora meno quando a Bari ci fu il colera e nessuno dei grandi mangiò più le cozze crude. Nel ʼ77, nel periodo dei movimenti studenteschi, avevo 12 anni. Non ero nato quando Elvis andò per la prima volta in Tv, non ero nato quando ammazzarono Kennedy; avevo 4 anni quando Tommy Smith alzò il pugno guantato di nero. Ne avevo solamente 2, forse meno, quando Bob Dylan scrisse Like a Rolling Stone. Tutte cose che mi sono perso e che avrei voluto vivere da adulto. E invece non c’ero. Mi riconosco il solo merito di aver visto tutte le partite di Totti e aver urlato in tutti gli stadi del mondo con Bruce Springsteen”. Questo dice di sé il protagonista, un avvocato nato a Bari, ma trapiantato a Roma, che Bari col passare del tempo richiama a sé. Perché “ineccepibile era il fatto che io a Bari stavo benissimo, ero proprio felice”. Pierluigi De Palma è nato a Bari e vive a Roma. Avvocato esperto di copyright in campo musicale, ha fatto il critico rock per “Il Mattino” di Napoli e per molte riviste italiane. All’età di dodici anni Bob Dylan lo ha strappato alle tenebre della hit parade dell’epoca. Aveva invece meno di 18 anni quando ha ascoltato per la prima volta Thunder Road di Bruce Springsteen e non si è ancora completamente ripreso da quell’emozione. Ha un amore sconsiderato per la sua città natale – Bari –, spiegazione unica di ogni accadimento dell’universo, luogo unico dove è stato veramente felice e città unica al mondo che ha la squadra di calcio con la declinazione al maschile e al femminile: il Bari e la Bari. Con Leonardo Colombati e Fabrizio Lucherini, è autore e interprete dello spettacolo teatrale A Day in the life. Questo è il suo primo libro.

 

 

 

SECONDO MARIE FORLEO “A TUTTO C’E’ UNA SOLUZIONE”

Esce “A tutto c'è una soluzione”, il nuovo libro di Marie Forleo edito da Roi Edizioni. Famosa imprenditrice americana – il suo sito è entrato nella Top 100 di Forbes per gli imprenditori - scrittrice, creatrice di Marie Tv – web tv con oltre 50 milioni di views - e dotata di una straordinaria personalità, Marie Forleo ha da sempre uno scopo nella vita: aiutare le persone a diventare quello che desiderano. Il libro, frutto delle sue esperienze e successi di vita, è una guida arguta, intelligente e pratica che racconta come vincere le paure, distruggere i propri limiti e raggiungere i massimi livelli di potenziale creativo, convincendosi fermamente che nella vita “a tutto c'è una soluzione”. Non è semplicemente un modo di dire, ma è più un mantra che ti carica di energia, ti sprona e ti ispira ad agire senza remore.  “A tutto c'è una soluzione” è una miscela narrativa fatta di forza, humor e grazia che raccoglie strategie pragmatiche e suggerimenti creativi per chi vuole cambiare lavoro, far crescere la propria attività, liberarsi di una cattiva abitudine, interrompere una relazione poco sana, gestire al meglio le proprie finanze, e tutto ciò che in alcuni frangenti della propria vita può sembrare un ostacolo insormontabile, ma che in realtà nasconde in sé una soluzione. Basta cercarla con attenzione e inguaribile ottimismo. Oprah Winfrey ha definito Marie Forleo “una delle pensatrici più influenti della nuova generazione”, ed Elisabeth Gilbert – autrice di “Mangia, prega, ama” – in merito al libro afferma “che cambierà la vita a molte persone”. Perché questa è una storia vera e appassionata che sprona a essere ottimisti, a non essere veloci nel giudicare i propri presunti fallimenti, perché spesso un flop può rappresentare un “reindirizzamento cosmico” che ci guida verso uno scopo migliore e più grande. “A tutto c'è una soluzione” per la scrittrice significa che puoi creare, trovare o inventare le risposte che ti servono per affrontare qualsiasi sfida. La Forleo illustra ai suoi lettori la “mappa per il successo duraturo” che permette di delineare con chiarezza i propri sogni, e scoprire che si deve andare alla ricerca del progresso anziché della perfezione, la quale rappresenta solo fonte di frustrazione. Marie Forleo è una donna che viene dal basso, ha conosciuto la povertà e non sempre ha avuto una vita facile ma, grazie alla sua tenacia e passione per la vita, è riuscita a farsi strada nel mondo e raggiungere uno straordinario successo. Con solo un laptop e un sogno: scoprire cosa rende le persone veramente felici e soddisfatte. Interessata a una moltitudine di cose apparentemente distanti tra loro come la scrittura, il ballo, lo sport, dopo diversi tentativi falliti di lavoro in azienda Marie Forleo scopre di voler coltivare la sua insolita combinazione di interessi e competenze. Rinuncia al classico lavoro d'ufficio e si mantiene facendo i lavori più disparati mentre costruisce la sua attività imprenditoriale da zero, fino ad avere un pubblico che la segue da 195 diversi Stati, fino a raggiungere 1,25 milioni di follower sui social, più di 500.000 abbonati alla sua newsletter, e oltre 35.000 persone che seguono il suo corso online, la B-SCHOOL. Il titolo del libro si ispira all'esempio della madre che Marie Forleo definisce “una donna con la tenacia di un bulldog”, una delle persone più intraprendenti che si possa mai incontrare. Una persona costantemente impegnata e che “aggiustava tutto da sola”, dalla sistemazione del tetto di casa alla riparazione di una radio a cui era particolarmente affezionata e che per Marie è stata da sempre l'inconfondibile eco di sirene che le permetteva di trovare sua madre ovunque lei fosse. Il suo motto era che nella vita niente è così complicato: puoi fare qualunque cosa ti venga in mente a patto di rimboccarsi le maniche, perché “a tutto c'è una soluzione”. Questa frase e questa filosofia hanno messo radici nell'anima di Marie aiutandola a raggiungere tanti obiettivi e ad aiutare le persone a sbloccarsi, e iniziare a creare il lavoro e la vita dei loro sogni. “Non ci possono essere cambiamenti significativi nel mondo se prima non abbiamo il coraggio di cambiare noi stessi. E per cambiare noi stessi dobbiamo prima credere che possiamo”. Marie Forleo ha creato dal nulla un impero social e mediatico fondato sulla consapevolezza e sull'attenzione alle tematiche sociali che ha ispirato milioni di persone. Fondatrice di Marie Forleo International, azienda di consulenza e formazione, e del programma B-School, è stata scelta da Richard Branson come formatrice per il suo Centre for Entrepreneurship. Autrice di libri di successo internazionale, è anche la creatrice di una trasmissione, Marie Tv, con oltre 50 milioni di views, e di un podcast con più di 10 milioni di download. Ha collaborato con i più influenti pensatori di area business e crescita personale, e con celebrità dei più disparati settori.

 

FABIO ISMAN, ANDARE PER L'ITALIA DEGLI INTRIGHI

Si direbbe che la storia italiana dal 1969 al 2010 e oltre abbia fatto propri i tratti della fiction e del thriller. Il 12 dicembre 1969, con l’esplosione della bomba alla Banca nazionale dell’agricoltura in piazza Fontana a Milano, si fa largo il sentire diffuso che forze occulte, magari anche straniere, abbiano dato il via alla “strategia della tensione”. Seguiranno 50 anni di diffidenze e sospetti verso la politica e le istituzioni, scanditi da una serie di eventi luttuosi e non solo che renderanno iconici molti luoghi della penisola: fra tutti, piazza della Loggia a Brescia, la stazione di Bologna, via Fani a Roma, la base di Gladio ad Alghero. Con il saggio “Andare per l'Italia degli intrighi” di Fabio Isman (Il Mulino) ripercorriamo allora la mappa topografica di quei tempi difficili, in cui azione politica e condotte opache si sono spesso confuse, in un intreccio ancora indistricato fra terrorismo, servizi segreti, P2, caso Sindona, Banco ambrosiano. Isman, giornalista e scrittore, è stato per molti anni inviato del Messaggero. Con il Mulino ha pubblicato “Andare per le città ideali” (2016), “L’Italia dell’arte venduta” (2017), “1938, L’Italia razzista” (2018).

 

 

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