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Scontri spaziali: scoperto il più grande diamante extraterrestre

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Scontri spaziali: scoperto il più grande diamante extraterrestre

(29 settembre 2020) Pubblicata su «PNAS» - Proceedings of National Academy of Sciences - la ricerca del team guidato da Fabrizio Nestola, Direttore del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova. La formazione dei diamanti extraterrestri contenuti nei meteoriti sarebbe dovuta a un impatto prolungato di 4-5 secondi sul corpo planetario genitore delle meteoriti che ha trasformato la grafite. Fondamentale è il ruolo del ferro metallico che, come “lievito istantaneo”, riesce a sintetizzare il diamante direttamente da grafite anche a basse pressioni. La possibilità di individuare diamanti, grandi e grandissimi, nello spazio più profondo è sempre stata considerata una romantica leggenda, tuttavia è ben noto che i diamanti extraterrestri sono presenti all’interno di speciali meteoriti (ureiliti). Sulle loro dimensioni, però, non si deve fantasticare: lungi dall’essere montati su un sontuoso solitario, all’interno di una famosa meteorite (rinvenuta in Sudan e chiamata Almahata Sitta dall’arabo “Stazione numero 6”) sono stati rinvenuti “grandi” diamanti extraterrestri della dimensione di circa 0.04 millimetri. Non molto in verità, ma è pur vero che fino al 2015-2018 il calibro di quelli rinvenuti nelle meteoriti si posizionavano nella scala dei nanometri (1 nanometro = 1 milionesimo di millimetro).


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