Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

AUTONOMIA, BOCCIA: COVID
CI HA FATTO RIFLETTERE

 “La pandemia lo ha rallentato, ma il processo connesso all’autonomia differenziata non si è interrotto, lo abbiamo fatto camminare su binari paralleli all’attività di contrasto all’emergenza raccogliendo valutazioni e spunti in merito in particolare alla sanità, al trasporto pubblico locale e all’organizzazione dell’istruzione, tre materie su quattro (la quarta è l’assistenza) che sono state oggetto di intervento e riorganizzazione durante l’emergenza sanitaria”. Così il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, in audizione presso la Commissione parlamentare per le questioni regionali, in merito all'indagine conoscitiva sul processo di attuazione del regionalismo differenziato. Tra i temi trattati dal ministro nella sua audizione quello dei Lep (Livelli essenziali delle prestazioni), la cui definizione è “urgente e necessaria per completare l’attuazione del percorso di autonomia e per consentire al Recovery fund di redistribuire e soprattutto di garantire che quel conto storico da pagare venga pagato in un’unica soluzione”. Boccia ha sottolineato la non opportunità di “introdurre iter speciali per la definizione dei Lep: dopo l’emergenza ho abbandonato l’ipotesi di un commissario straordinario per la definizione dei Lep, proponendo il trasferimento immediato di funzioni amministrative per le quali non occorrono i Lep e il trasferimento di risorse”. Il ministro spiega di voler “coinvolgere il Parlamento per accelerare il processo di definizione dei Lep perché questa emergenza sanitaria ha messo in luce una colpa atavica, dopo 20 anni non è tollerabile che non siano stati definiti, dobbiamo assumerci – Governo, Parlamento, Regioni, enti locali – la responsabilità di definire i Lep”. Sui tempi, aggiunge Boccia, “ci rimettiamo alle scelte che faranno i presidenti di Camera e Senato”. “Il Recovery fund – spiega inoltre il ministro - si immette parallelamente al processo dell’autonomia differenziata, per questo con i ministri Amendola e Provenzano abbiamo proposto tra i criteri di valutazione del Recovery Fund la definizione dei Lep, ecco perché la richiesta al Parlamento di fare presto”. “

 

COINVOLGIMENTO. L’autonomia differenziata non è solo l’attuazione dell’articolo 116 della Costituzione, ma di tutti gli articoli del Titolo V che vanno dal 114 al 120” afferma Boccia, rimarcando che “la stella polare è rappresentata dalle parole del presidente Mattarella, ovvero che l’autonomia rafforza l’unità nazionale, l’autonomia  che fa dell’attuazione del principio di sussidiarietà un punto fermo”. “I vincoli di bilancio – ricorda il ministro - hanno spesso condizionato le azioni pubbliche, determinati anche da una certa visione europea, portando a comprimere alcuni diritti universali come salute e scuola: oggi questo non è più tollerabile e vedrà il governo italiano contrario”. “C’è la necessità di coinvolgere gli enti locali tenendo conto sempre della funzione fondamentale di Comuni, Province e Città Metropolitane – afferma poi Boccia - l’autonomia senza di loro non è autonomia, è un’altra cosa, è il tentativo sbagliato di trasferire i difetti dello Stato centrale dai ministeri alle Regioni, questo noi non lo consentiremo”.

CONTENZIOSO. In merito al contenzioso Stato-Regioni, il ministro degli Affari regionali sottolinea infine che "il Governo deve impugnare meno, soprattutto in alcune materie, come pubblico impiego, ambiente, concorrenza: alcuni conflitti alla fine si sono rivelati infondati" mentre le Regioni devono rispettare di più gli impegni presi.  “La leale collaborazione – puntualizza - si consolida ammettendo i propri limiti, non arrogandosi la forza di decidere per gli altri e questo vale sia per lo Stato che per le Regioni”. (Roc – 30 set)  

(© 9Colonne - citare la fonte)