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direttore Paolo Pagliaro

Napoli omaggia "Troisi Poeta Massimo"

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Napoli omaggia

Dal 7 maggio fino al 25 luglio, Castel dell'Ovo a Napoli ospiterà la mostra multimediale "Troisi Poeta Massimo" dedicata a Massimo Troisi, promossa e organizzata da Istituto Luce-Cinecittà insieme all'Assessorato alla Cultura e al Turismo del comune di Napoli e 30 Miles Film, con il riconoscimento del Ministero per i Beni e le Attività culturali - Direzione generale Cinema e Audiovisivo e della regione Campania e la collaborazione di Archivio Enrico Appetito, Rai Teche, Cinecittà si Mostra e Cinecittà News. La mostra è curata da Nevio De Pascalis e Marco Dionisi con la supervisione di Stefano Veneruso. "Troisi Poeta Massimo" è un percorso tra fotografie private, immagini d'archivio, locandine, filmati e carteggi personali inediti, che condurrà il pubblico nell'animo umano di Massimo Troisi, una carrellata di ricordi che, attraverso musica e immagini, metterà in risalto la poetica, le tematiche, le passioni e i successi di uno dei più grandi attori e autori italiani. L'esposizione racconta le tappe salienti della carriera dell'artista: l'infanzia a San Giorgio a Cremano, la passione per il teatro, la popolarità improvvisa con il gruppo de "La Smorfia", la carriera cinematografica da regista e attore. Una vita raccontata attraverso le testimonianze di Troisi stesso e quelle inedite di amici e colleghi quali il nipote e collaboratore Stefano Veneruso, Enzo Decaro, Anna Pavignano, Gianni Minà, Carlo Verdone, Massimo Bonetti, Gaetano Daniele, Renato Scarpa, Massimo Wertmuller e Marco Risi. Un omaggio affettuoso per ricordare, a 26 anni dalla sua scomparsa, uno dei più grandi talenti comici italiani.

OPERE D'ARTE DAGLI UFFIZI ALL'ELBA SULLE TRACCE DI NAPOLEONE
Dal 30 giugno al 10 ottobre si svolgerà all'Isola d'Elba la mostra organizzata dagli Uffizi di Firenze per celebrare il bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte, ospitata nella Pinacoteca Foresiana di Portoferraio. Sarà esposta una selezione di opere in arrivo dalle Gallerie degli Uffizi, oltre che dipinti provenienti da collezioni locali. A dare l'annuncio dell'iniziativa, una delle primissime realizzate nell'ambito del programma degli Uffizi diffusi, sono il direttore del museo fiorentino Eike Schmidt e il sindaco di Portoferraio Angelo Zini. Nell'attesa, sul sito degli Uffizi è già possibile esplorare la mostra virtuale dal titolo "Gli Uffizi e Napoleone. Opere, luoghi e memorie nelle collezioni delle Gallerie", curata da Alessandra Griffo ed Elena Marconi e composta da 57 immagini ingrandibili ad alta definizione. "Quanto avevamo annunciato diventa realtà - ha dichiarato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt - l'isola d'Elba avrà una esposizione degli Uffizi, nella Pinacoteca Foresiana di Portoferraio. Una tappa fondamentale per il progetto Uffizi diffusi e per celebrare la grande storia della Toscana. Attraverso i tesori d’arte del nostro museo risvegliamo e ravviviamo la memoria culturale del territorio". Anche il sindaco di Portoferraio, Angelo Zini, ha espresso la sua soddisfazione: "Siamo veramente onorati di ospitare all'interno della nostra Pinacoteca una mostra degli Uffizi. Non potevamo immaginare un modo migliore per riaprila al pubblico dopo le chiusure dovute alla pandemia. L'idea poi di una mostra di opere napoleoniche nell'anno delle celebrazioni del bicentenario della morte dell'imperatore è motivo di grande prestigio per tutte le iniziative che l'Amministrazione sta organizzando. Ci auguriamo quindi che questa possa essere l'inizio di una proficua collaborazione con le Gallerie e di poter far parte in modo stabile del progetto Uffizi diffusi".

A TORINO L'ANTEPRIMA ITALIANA DELLA WORD PRESS PHOTO 2021
Dal 7 maggio fino al 22 agosto la Sala Senato di Palazzo Madama a Torino ospiterà l'anteprima italiana della mostra World Press Photo Exhibition 2021, organizzata da Cime, uno dei maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam, e Fondazione Torino Musei. La mostra comprende, oltre alle foto vincitrici, i 159 scatti dei fotografi finalisti del concorso, giunto a 64 edizioni. Quest'anno 4.315 fotografi da 130 Paesi hanno presentato 74.470 immagini e, per la prima volta nella sua storia, la valutazione è avvenuta online. Vincitore della World Press Photo of the Year 2021 è stato l'abbraccio tra Rosa Luzia Lunardi, 85 anni, e l'infermiera Adriana Silva da Costa Souza, nella casa di cura Viva Bem a San Paolo del Brasile. L'immagine è stata realizzata il 5 agosto 2020 dal fotografo danese Mads Nissen. Protagonisti dell'esposizione anche tre italiani: il secondo riconoscimento più prestigioso del concorso, la World Press Photo Story of the Year 2021, è andato per la prima volta a un italiano, Antonio Faccilongo, di Roma, con un servizio per Getty Reportage dal titolo "Habibi"; primo premio, nella sezione Stories - Spot News, per Lorenzo Tugnoli, di Ravenna, dell'agenzia Contrasto; infine, Gabriele Galimberti, toscano, originario della Val di Chiana, con un reportage realizzato per National Geographic, ha vinto il primo premio in Stories – Portraits. "Quest'anno Cime porta a Torino l'anteprima nazionale della World Press Photo Exhibition 2021 e lo fa, grazie alla partnership con la Fondazione Torino Musei, in una delle cornici più belle d'Europa: la sala del Senato di Palazzo Madama - dichiara Vito Cramarossa, presidente di Cime - Questa solida collaborazione, che si rinnova per il secondo anno ed è nata in uno dei periodi più difficili della nostra storia, è la cartina di tornasole dell'impegno e del senso di responsabilità, che organizzazioni come queste hanno nel proporre al territorio una mostra che faccia riflettere e stimoli il senso critico. La World Press Photo Exhibition 2021, infatti, è un'istantanea della storia dell'anno appena trascorso, in grado di far viaggiare il visitatore attraverso 159 finestre sul mondo, che mettono a nudo le fragilità e le grandiosità del nostro pianeta e dei suoi esseri viventi". "Negli ultimi anni Palazzo Madama ha messo al centro della propria programmazione la fotografia, una delle più potenti forme espressive per raccontare il mondo – afferma invece Elisabetta Rattalino, segretario generale della Fondazione Torino Musei - A partire dall'esposizione dedicata al tema della lettura di Steve McCurry del 2019, per passare all'edizione 2020 del World Press Photo. Per la Fondazione Torino Musei è un vero piacere, dopo il successo della precedente edizione, poter ospitare per la riapertura al pubblico di Palazzo Madama la prima edizione nazionale del World Press Photo 2021".


ARTE E TECNOLOGIA PER IL FESTIVAL DELLA CREATIVITA'
In occasione di Parma Capitale della Cultura 2021, Parma 360 - Festival della creatività contemporanea, grazie alla collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana, apre al pubblico dall'8 maggio al 30 giugno lo "Spazio Viaggiatori" del secondo piano della Stazione di Parma con la mostra "Mapping the Stars" di Vincenzo Marsiglia, realizzata in collaborazione con Arteam Cup e la mediapartnership di Espoarte, curata da Davide Sarchioni e Chiara Canali. Artista visivo e multimediale, Vincenzo Marsiglia è il primo artista al mondo a sperimentare la tecnologia HoloLens 2 di Microsoft in un progetto d'arte contemporanea, un progetto promosso dalla Fondazione Luca e Katia Tomassini, in collaborazione con Xonne Mobile Solution di Parma. In "Mapping the Stars" il linguaggio artistico e la tecnologia HoloLens 2 trovano uno spazio di convergenza tra saperi differenti, volto a offrire allo spettatore una modalità di fruizione dell'arte e della cultura innovativa generando un'esperienza arricchente, coinvolgente e personalizzata. Una immersione nella "mixed reality", tra rilettura del patrimonio storico-artistico e arte contemporanea, capace di coniugare passato e presente, tradizione e innovazione. Indossando HoloLens 2 il fruitore potrà osservare, esplorare e scoprire i beni storico-artistici della città di Parma, un'esperienza in cui la realtà risulta implementata dall'arte di Marsiglia.

AL MAXXI DI ROMA LE VOCI EROICHE DALLA EX JUGOSLAVIA
Dal 5 maggio e fino al 12 settembre è possibile visitare la mostra "Più grande di me. Voci eroiche dalla ex Jugoslavia", ospitata dal Maxxi - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e curata da Zdenka Badovinac, con Giulia Ferracci come curatrice associata. La mostra è dedicata agli eroi sconosciuti ma capaci di influenzare il corso degli eventi politici e della storia, eroi civili spesso invisibili e silenziosi. La mostra espone quasi cento opere di oltre sessanta artisti originari dei diversi paesi della ex Jugoslavia, raccontando non solo la storia difficile di un territorio attraversato nei secoli da conflitti, tensioni e instabilità, ma anche l'utopia della Jugoslavia socialista. Dalla Seconda Guerra mondiale al dramma delle guerre civili, dai processi di indipendenza fino agli anni più recenti, gli artisti si confrontano con la loro storia, riletta attraverso i gesti di quegli eroi che hanno sacrificato la propria vita per gli altri o nel nome di un ideale superiore. "Un filo rosso della nostra ricerca è la 'diplomazia culturale', che ci ha portato negli anni a dar voce, tra le altre, alle comunità artistiche di Istanbul, di Beirut, dell'Iran e dell'Africa - dichiara Giovanna Melandri, presidente Fondazione Maxxi - Ora è la volta dei paesi della ex Jugoslavia. Gli artisti rappresentano spesso la prima linea nell'opposizione ai regimi e all'involuzione delle istituzioni democratiche; molti artisti con cui abbiamo lavorato ci hanno offerto una possibile rilettura del passato e una luce per esplorare il futuro. 'Più grande di me. Voci eroiche dalla ex Jugoslavia' racconta la scena artistica di un territorio complesso. Le voci e le sensibilità degli artisti indagano gli intrecci profondi dei nazionalismi e le conseguenze di un capitalismo estrattivo, ed esplorano anche un'altra visione della persona e della comunità. A ben vedere, evocano un'Europa sociale, sostenibile, in cui identità e culture diverse possano coesistere e arricchirsi l'un l'altra. È la scommessa su cui tutti dobbiamo impegnarci". Sulla mostra si è espresso anche Hou Hanru, direttore artistico del Maxxi: "Questo progetto è una nuova tappa del filone di ricerca del Maxxi sulle relazioni e le connessioni tra l'Italia e i territori che affacciano sul Mediterraneo, un ulteriore approfondimento sulle dinamiche che costantemente formano e riformano lo spazio artistico culturale e geopolitico di quella che chiamiamo Europa: una regione in continuo divenire, con un ruolo fondamentale per ripensare il mondo globalizzato".

(© 9Colonne - citare la fonte)