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direttore Paolo Pagliaro

A ROMA E TORINO
CENTROSINISTRA AL 60%

A ROMA E TORINO <br> CENTROSINISTRA AL 60%

Il Partito democratico prende il bottino grosso, vincendo con un largo vantaggio, anche imprevisto, a Roma e a Torino. Ma il centrosinistra si prende anche Cosenza, Caserta, Isernia, Latina, Savona, Varese, e il segretario del Pd Enrico Letta esulta: “Vinciamo perché siamo uniti, è la cosa che mi sta più a cuore, un sforzo di allargamento importante concentrandosi sui temi post pandemia”. La destra, dopo l’1-3 già subito al primo turno, esce sconfitta e frastornata: conquista Trieste, dove Roberto Dipiazza avrà subito il suo bel daffare con i portuali, e poco altro, anche se Matteo Salvini, dalla Calabria, spiega che tutto sommato “se la matematica non è una opinione, il centrodestra al momento guadagna due sindaci rispetto a prima, passando da 8 a 10 sindaci sui 65 comuni al ballottaggio. Nelle grandi città vengono riconfermati i sindaci uscenti (in realtà Roma e Torino passano da M5S a Pd, ndr), in Lombardia siamo passati da 8-2 per il centrosinistra a 5-5”.

Anche l’esito dei ballottaggi, così come quello del primo turno delle amministrative, premia un centrosinistra, che secondo Letta “rafforza il governo Draghi a cui chiediamo di andare avanti per tutto il resto della legislatura: potremmo avere interesse ad andare al voto per le politiche ma la nostra forza e il nostro successo dipendono dal fatto che seguiamo l’interesse delle città e della ripartenza del Paese e non interessi di parte”. A Roma Gualtieri, giunto secondo al primo turno, sfonda addirittura il 60% e annuncia “Vorrei rivolgermi anche a tutte le forze sociali, economiche e produttive intellettuali della città per dire che adesso è il tempo di realizzare quel grande patto per lo sviluppo, di occupazione e rilancio della nostra città e sono convinto che potrà essere realizzato nei prossimi anni”.  Inaspettato anche il 59% di Lorusso a Torino: “E’ un risultato oggettivamente oltre le aspettative, che ci rende responsabili, cercheremo di essere inclusivi”.

Nel centrodestra adesso si apre il dibattito su cosa non abbia funzionato, e Matteo Salvini un’idea ce l’ha: “I cittadini hanno sempre ragione e noi abbiamo sbagliato i tempi, abbiamo deciso i candidati troppo tardi”.  Una analisi condivisa anche da Giorgia Meloni: “Al ballottaggio il centrodestra ha pagato il fatto di avere sostanzialmente tre partiti con tre posizioni diverse a livello nazionale, penso che si debba lavorare immediatamente per dare un orizzonte e mettere in campo una proposta chiara, definita e riconoscibile: credo ci si debba vedere già questa settimana, i tempi per una rivincita alle politiche ci sono tutti. Magari adesso il centrosinistra si tranquillizza e accetterà di confrontarsi nelle elezioni che finora ha sempre evitato”.

(© 9Colonne - citare la fonte)